di Gianluca Albanese
ROCCELLA IONICA – La Procura Regionale presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Calabria ha emesso, lo scorso 29 febbraio, un invito a dedurre ex articolo 5 del Decreto Legge 15.11.1993, n° 453 convertito con modificazioni nella legge 14.1.1994 n° 19, a carico dei componenti la giunta comunale di Roccella Ionica della scorsa consiliatura, per l’ipotesi di danno erariale in ordine al conferimento, con contratto a tempo determinato, dell’incarico di responsabile dell’Area “Controllo del Territorio” categoria D1 «A soggetto sprovvisto – si legge nell’atto – del necessario requisito del diploma di laurea».
Secondo quanto ipotizzato dalla magistratura contabile, «Emergono concreti e plurimi elementi di responsabilità a carico del sindaco Giuseppe Certomà e dei componenti della giunta: Alvaro Gabriele, Ursino Francesco Antonio, Zito Vitorio, Zito Sisinio e Falcone Bruna e del segretario comunale Giroldini Caterina, che a diverso titolo e con diversi apporti causali hanno prodotto un danno per l’erario comunale».
L’attività istruttoria dell’organo inquirente ha origine da un esposto pervenuto in data 8 maggio 2015, col quale si denuncia la condotta tenuta dall’allora giunta comunale che prima, con delibera numero 178 del 12 novembre 2009 avviò la prova selettiva, mediante concorso pubblico, per la copertura di un posto di responsabile dell’area “Controllo del Territorio” e poi, con delibera numero 154 del 9 settembre 2010, su proposta del sindaco, sospese la procedura, «in attesa di assumere la decisione in merito alla richiesta del maggiore Di Iacovo, ufficiale della Guardia di Finanza in via di collocamento in ausiliaria, che aveva manifestato la propria disponibilità a prestare servizio alle dipendenze dell’amministrazione. Tale scelta- si legge nell’atto – venne motivata con il possesso di specifiche esperienze professionali oltre che con il vantaggio patrimoniale derivante dalla circostanza che «l’onere della prestazione resterebbe a carico dello Stato, facendo parte lo stesso dell’ausiliaria».
Quanto basta, insomma, a indurre l’esecutivo municipale,in data 22 giugno 2011 con delibera 228 a decidere in maniera unanime per la copertura a tempo determinato e fino al 31 dicembre 2011 del posto di responsabile dell’area “Controllo del territorio» «Fino al perfezionamento della pratica di ausiliaria e comunque non oltre il 31.12.2011 e si dava atto che alla relativa spesa si sarebbe fatto fronte con i fondi di cui al pertinente capitolo del bilancio di previsione 2011 in corso di elaborazione»
Tutto ciò nonostante il Comando della Guardia di Finanza e il Ministero dell’Economia e delle Finanze non avessero, ancora, risposto alla richiesta di autorizzazione all’utilizzo dell’ufficiale per il ruolo di responsabile comunale dell’area “Controllo del Territorio”.
In data 4 luglio 2011, il sindaco Certomà, con proprio provvedimento, conferì l’incarico al Maggiore Bruno Di Iacovo, demandando alla giunta la formalizzazione dell’incarico.
Formalizzazione che arrivò dopo qualche giorno, tanto che il data 14 luglio 2011, venne stipulato il contratto di lavoro, con espressa esclusione della possibilità di rinnovo tacito.
Rinnovo che arrivò, di volta in volta, con decreti del sindaco e delibere di giunta, fino al 10 luglio 2014; il giorno dopo, ovvero l’11 luglio del 2014 l’incarico viene confermato, ma a titolo gratuito.
Dunque, secondo la Procura «Dai fatti sopra descritti emerge la sussistenza di tutti gli elementi per l’affermazione della responsabilità amministrativo-contabile a carico del sindaco e dei componenti la giunta, nonché del segretario comunale Giroldini. Sussiste l’elemento del danno per l’erario del Comune di Roccella Ionica – è scritto nell’atto – quantificabile nell’importo corrispondente alle retribuzioni erogate al Di Iacovo, per una prestazione lavorativa priva degli standard qualitativi corrispondenti al requisito del titolo di studio della laurea, e come tale non utile per l’amministrazione».
Insomma, secondo la Procura, non si poteva dare a un semplice diplomato un incarico per il quale serviva il titolo di studio della laurea in giurisprudenza o equipollenti, specie in un organico che comprendeva già 4 dipendenti di categoria C e dotati di specifica esperienza lavorativa.
Ma non solo. Sempre secondo l’atto della Procura, la corresponsione della retribuzione all’allora responsabile dell’area “Controllo del Territorio” «appare priva di giusta causa» e «in violazione dei tetti di spesa fissati normativamente»,specie dopo che la sezione di controllo della Corte dei Conti della Regione Calabria, con delibera 472/2011 «Aveva riscontrato gravi irregolarità in ordine al rispetto del patto di stabilità, alla riduzione e al contenimento nella percentuale normativamente fissata del rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente».
Inoltre, «Nessuno dei provvedimenti (delibere giuntali e decreto sindacale) prodromici alla stipulazione del contratto di lavoro, riporta il parere relativo alla regolarità contabile del servizio finanziario e contabile».
Il danno è quantificabile nell’importo di 43.423,98 euro e potrebbero essere chiamati a rispondere, pro quota, il sindaco, i componenti l’allora giunta e il segretario comunale.
In particolare, ne risponderebbe in maniera prevalente il sindaco, accusato di aver manifestato «Una tenace volontà di affidare, a qualunque costo, l’incarico di responsabile dell’area di “Controllo del Territorio» a Di Iacovo, tanto da sospendere il concorso avviato a fine 2009 e fare risultare «La volontaria inosservanza da parte del sindaco della normativa vigente e un uso strumentale della funzione pubblica finalizzata al raggiungimento di una scopo preciso: il conferimento dell’incarico a persona di propria fiducia priva dei requisiti necessari, oltretutto nella consapevolezza della impossibilità di realizzare il paventato risparmio collegato alla posizione di ausiliaria».
Lo stesso Comando Generale della Guardia di Finanza avrebbe smentito la ricostruzione contenuta nella delibera numero 228/2011.
Alla giunta, invece, viene contestata la colpa grave, visto che gli assessori «Nell’esprimere il loro voto favorevole, hanno acriticamente e supinamente aderito alla scelta del sindaco, abdicando sostanzialmente alle loro funzioni, come dimostrato dal fatto che non si sono preoccupati di verificare la ricorrenza dei presupposti legittimanti la stipulazione del contratto a tempo determinato e la sua proroga», mentre al segretario comunale Caterina Giroldini viene contestata una responsabilità quantificata nella misura del 20% della retribuzione corrisposta nel 2012 al Di Iacovo, visto che avrebbe stipulato il contratto di lavoro «In assenza di una preventiva delibera autorizzatoria».
Il PM Rossella Scerbo, prima di emettere l’atto di citazione, ha invitato tutti i soggetti indicati come presunti responsabili del danno erariale a produrre entro trenta giorni le proprie deduzioni ed eventuali documenti presso la segreteria della Procura regionale della Corte dei Conti.
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