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9 settembre 1998, improvvisamente venne a mancare Lucio Battisti. Oggi, venticinque anni dopo, manca Lucio Battisti, del quale chiunque ha cantato un po’ tutte quelle magie, da “Balla Linda” a “Pensieri e parole”; da “La canzone del sole” ad “Acqua azzurra acqua chiara”; da “Per una lira” a “29 settembre”, “I giardini di marzo” e si potrebbe continuare ancora a lungo: si sfida, chi non ha intonato almeno una volta quelle perle in musica? Che, forse, soltanto le nuove generazioni, oggi non conoscono.
di Antonio Baldari
9 settembre 1998, improvvisamente venne a mancare Lucio Battisti. Oggi, venticinque anni dopo, manca Lucio Battisti, un cantante “fuori dal mondo” che incantò il mondo, ci viene da pensare questo perché potremmo dire di tutto e di più su Colui che cambiò la Storia della musica italiana: vabbè che noialtri italiani siamo sempre e comunque dei conservatori, sotto ogni profilo considerato, però non possiamo non pensare ancora oggi a lui che, con quel filo di voce o voce “singolare” che dir si voglia, ha di fatto segnato lo spartiacque canoro dello Stivale.
Indubbiamente, il sodalizio con Mogol ha segnato prim’ancora che noi anche e soprattutto lui, forse era già vergato così sugli spartiti del Cielo, che questa coppia dovesse essere questa, il braccio e la mente, la voce e i testi, e che dovesse deliziarci così, per tanti anni, negli anni Sessanta, Settanta e via di questi lustri salvo poi fermarsi come tutte quelle belle storie che hanno un inizio ed hanno poi una fine; sta di fatto che il mito si è alimentato sin da subito, talmente forte e radicato che sembra come se non se ne sia mai andato, Lucio.
Oggi si canta a squarciagola quelle canzoni, magari perché c’è penuria di quel modo di cantare lì e di quelle canzoni che nessuno scrive e canta più, e ci sarà fondatamente un motivo che sta proprio nella bellezza delle parole e delle note che, in simbiosi, hanno originato una miscela esplosiva; chiunque ha cantato un po’ tutte quelle magie, da “Balla Linda” a “Pensieri e parole”; da “La canzone del sole” ad “Acqua azzurra acqua chiara”; da “Per una lira” a “29 settembre”, “I giardini di marzo” e si potrebbe continuare ancora a lungo: si sfida, chi non ha intonato almeno una volta quelle perle in musica? Che, forse, soltanto le nuove generazioni, oggi non conoscono.
Esse sono giustamente coinvolte ed avvolte nei tormentoni e nelle tiritere di ciò che è oggi la musica, in Italia e fuori dall’Italia, ma dovrebbero conoscere Lucio Battisti, le sue canzoni, le sue melodie anche perché conoscerebbero meglio l’Italia, quel periodo in cui, naturalmente, non c’erano ma c’erano i loro papà e mamma, i loro nonni e tutti coloro che sono cresciuti “a pane e Battisti”; insomma, vada per la musica e le canzoni di questo tempo che non vogliamo snobbare o non considerare ma preferiamo rimanere “seduti in quel caffè” pensando ancora a lui, al grande, inarrivabile Lucio Battisti.