R. & P.
Si è svolta stamattina – ieri per chi legge – , 22 gennaio 2018, presso la sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria una conferenza stampa per contestare punto su punto le affermazioni diffamatorie del Giornalista Goffredo Buccini apparse sul Corriere della Sera – giorno 07 dicembre 2017.
Tutto ha avuto origine con la sacrosanta necessità dei primi cittadini di discutere civilmente ed in modo costruttivo di principi democratici e di “leale collaborazione, sia pure in posizione vigile” fra i diversi “pezzi” dello Stato. Sembra che questa legittima e democratica necessità abbia contrariato il giornalista del Corriere. Non si capisce bene come solo Lui, sia stato così turbato visto che, sia il Ministro dell’Interno che il Prefetto, hanno concordato un incontro che si è svolto in data 05 dicembre u.s. con il massimo garbo istituzionale e la massima civiltà. A dire il vero ci risulta pure incomprensibile come mai il Ministro Minniti abbia scelto di non incontrare personalmente 51 Sindaci, cioè la maggioranza assoluta degli eletti nella Sua Città Metropolitana, pure essendo venuto a Reggio Calabria solo a distanza di qualche giorno (ma questa è un’altra storia!).
In seguito all’articolo, apparso il 7 dicembre u.s. sul “Corriere della Sera” e addirittura richiamato sulla prima pagina della stessa testata giornalistica, dal titolo “I 51 Sindaci dei comuni sciolti per mafia che si ribellano ai Commissari”, i primi cittadini duramente attaccati ed oltraggiati respingono al mittente la squallida diffamazione.
Nel presentare la querela, i sindaci presenti hanno illustrato i punti salienti della diffamazione:
– Al titolo ed al richiamo in prima pagina in cui, a caratteri cubitali, appaiono le frasi: “I 51 Comuni sciolti per mafia che si ribellano ai commissari” e “Quei 51 Comuni calabresi divisi tra Stato e Mafia”, i Sindaci hanno risposto che nessuno di loro è stato sciolto per mafia (lo testimonia il fatto che sono ancora tutti sindaci in carica);
– nel capoverso in cui Buccini afferma che nelle amministrazioni comunali interessate si “coprirebbero”: “consigliere comunali fidanzate di presunti padrini e membri della maggioranza in manette”, i primi cittadini rigettano con fermezza l’accusa, in quanto destituita da ogni fondamento;
– al punto successivo ove si sostiene che: “I sindaci dei comuni calabresi sciolti per mafia non si rivoltano contro la ‘ndrangheta ma contro lo Stato”, gli eletti dei comuni replicano che non solo non sono stati sciolti per mafia ma soprattutto, come evidenziato anche in premessa, non hanno praticato o favorito nessuna azione di rivolta, ma sono stati semmai convocati dal Prefetto di Reggio Calabria dal quale garbatamente si sono prontamente recati; appare superflua la precisazione che tutti i 51 Sindaci firmatari della richiesta di incontro aborrono la ndrangheta e ogni forma di violenza e prevaricazione che va contrastata con ogni mezzo;
– il giornalista però dà il meglio di sé nell’ultimo capoverso, dimostrando che la sua diffamazione è stata volontaria e animata solo da pregiudizi senza tener conto di quanto realmente accaduto in Prefettura: nell’articolo infatti viene descritto uno scenario inesistente e falsato, tradotto nelle infime frasi di seguito riportate: “i reggini in fila in prefettura a firmare il – registro di cittadinanza consapevole contro la ‘ndrangheta -: proprio mentre la rivolta dei Sindaci montava al piano di sopra”, a questa ultima pillola al veleno, la reazione è stata di sdegno e di incredulità, non potendo non osservare come le falsità e i pregiudizi possano far male al morale di una società come la nostra, se è vero come è vero che non poteva esserci nessuna rivolta in quanto i Sindaci si trovavano in Prefettura perché convocati ufficialmente dal Prefetto, testimone al di sopra di ogni sospetto e per di più anche al piano terra e non a quello “di sopra”.
Il folto gruppo di amministratori è giunto alla conclusione di dover procedere alla querela, come sopra descritto, solo dopo aver formalizzato la richiesta alla redazione RCS (Corriere della Sera) di rettifica o replica prevista ai sensi della Legge e senza aver avuto alcuna risposta alla data del 22.01.2018. I proponenti della denuncia/querela pertanto, annunciano che la stessa sarà formalizzata nei prossimi giorni, non appena sarà sottoscritta dagli assenti alla conferenza stampa. Per la suddetta azione legale i sindaci hanno affidato il delicato compito giuridico all’Avvocato Gianpaolo Catanzariti del Foro di Reggio Calabria.