DI SEGUITO LE DICHIARAZIONI DI MASSIMO CANALE E DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE DEL PD
REGGIO CALABRIA – Con le dimissioni di Scopelliti si chiude una fase politica densa di ombre e costellata di fallimenti amministrativi, dovere del centrosinistra sarà portare la nostra Regione fuori dal tunnel in cui è stata cacciata da quattro anni di vuoti slogan e malgoverno. Non possiamo non stigmatizzare l’ennesimo fuor d’opera dell’ormai ex Presidente della Regione che neanche questa volta è riuscito a tenere a freno lingua e polemiche nel tentativo di sovvertire, con la solita arroganza, l’ordine naturale delle cose.
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Secondo Scopelliti il problema sarebbe rappresentato da Maria Carmela Lanzetta, che non ha fatto altro che il suo dovere di Ministro per gli affari regionali, e non del suo amico e segretario di partito Angelino Alfano che ha fatto di tutto per sottacere il problema che Scopelliti rappresenta, dapprima omettendo di commentare la sua candidatura alle elezioni europee e, come se non bastasse, non facendo nulla per far pervenire al Presidente del Consiglio la pratica relativa alla sospensione dell’ex Governatore a causa della condanna penale subita lo scorso marzo.
Abbiamo fondato motivo di ritenere che le dimissioni odierne, dopo essere state per lungo tempo annunciate, siano state finalmente rassegnate da Scopelliti non senza aver provato in tutti i modi di tenere sotto scacco la propria maggioranza in cambio di un sostegno elettorale alle prossime elezioni europee.
Sicché quello che vorrebbe farsi passare per un doveroso passo indietro per motivi di opportunità costituisce un sostanziale rilancio del proprio impegno politico, in barba ai cittadini calabresi che avevano creduto in un barlume di responsabilità e in un briciolo di senso dello Stato da parte di Scopelliti.
Occorre recuperare il tempo perduto e il Partito Democratico dovrà per tempo essere capace di proporre una vera alternativa alle tante emergenze della Calabria, tra cui l’ambiente e la negligente gestione del ciclo dei rifiuti, la sanità e il lavoro, temi cavalcati dalla maggioranza che si accinge a lasciare il governo della Regione e, ahimè, rimasti privi di una positiva soluzione.
Il centrosinistra, con il Partito Democratico in testa, sarà capace fin da domani di elaborare una proposta di Governo individuando uomini e strategie capaci di far voltare pagina alla nostra amata Regione.
DALLA FEDERAZIONI PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA DEL PARTITO DEMOCRATICO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
REGGIO CALABRIA – La delirante confusione dell’ormai ex Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, raggiunge ancora una volta il limite del grottesco durante la conferenza stampa con cui, a più di un mese di distanza dalla condanna e dalle annunciate dimissioni, abdica dalla sua carica inanellando una serie infinita di dichiarazioni fasulle e quasi ossessive, come suo costume.
Scopelliti, infatti, con la credibilità di un condannato in primo grado per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, non trova di meglio che accusare il Ministro Maria Carmela Lanzetta – che avrebbe la grande colpa di aver svolto il suo dovere di rappresentante delle Istituzioni con la scrupolosità e la competenza che la contraddistinguono da sempre – di avergli riservato una “scorrettezza istituzionale”.
In vicende come questa, la prassi prevede che il Ministero per gli Affari Regionali invii la pratica di sospensione, ricevuta dal Tribunale, al Ministro degli Interni per il nulla osta e che quest’ultimo la restituisca al Ministro per gli Affari Regionali – in questo caso Maria Carmela Lanzetta – affinché la affidi al Presidente del Consiglio per la firma conclusiva. Da quando il Governo a guida Renzi è in carica, quella relativa al caso Scopelliti, è la prima pratica che il Ministro Lanzetta affronta seguendone l’iter fin dalle sue battute iniziali e non è ammissibile che Scopelliti le faccia colpa di averlo fatto con serietà.
Ci risulta inoltre inverosimile l’accusa che Scopelliti rivolge ad un non meglio identificato nemico politico di avergli impedito di recarsi in aula ed esporre le sue verità. Ci chiediamo chi ed in che modo gli avrebbe vietato di convocare il Consiglio Regionale in seduta ordinaria o straordinaria e presenziarvi. Non dimentichi di ometterlo la prossima volta che deciderà di esternare una così grave affermazione, per il bene di quei calabresi che dice di voler “ringraziare”. Forse per la pazienza che hanno avuto nel sopportarlo durante questo suo dissennato percorso politico?