BENESTARE – Un segnale forte proviene dalle fila amministrative del Comune di Benestare, oggi, infatti, il vicesindaco Domenico Mantegna ha deciso di rinunciare ufficialmente all’indennità spettantegli, in qualità di vice. La motivazione che ha condotto Mantegna a un gesto, se non altro significativo, si pone sulla linea di vicinanza concreta alla protesta che i lavoratori Lsu/Lpu, del comune di Benestare, e non solo, stanno conducendo da qualche giorno. In una comunicazione ufficiale inviata al sindaco Rosario Rocca, al responsabile dell’area economica finanziaria Bruno Chirchiglia e al segretario comunale Caterina Giroldini. ‹‹Nel condividere appieno le rivendicazioni dei lavoratori Lsu/Lpu del nostro Comune – scrive il vicesindaco – che, dal 30 novembre si sono mobilitati nella lotta per preservare la dignità del lavoro, attraverso un’astensione da tutte le attività lavorative a partire dal 3 dicembre fino a data da destinarsi, comunico la mia decisione di esprimere una piena ed incondizionata solidarietà e vicinanza non di forma ma sostanziale, attraverso la rinuncia per intero della mia indennità di carica e che tale indennità venga destinata ai servizi sociali e assistenziali di questo Comune››. La scelta nasce dall’esigenza di dare un segno simbolico ma diretto a tutti i lavoratori Lsu/Lpu ‹‹che vivono da più di quattordici anni in uno stato di difficoltà, nella caducità dell’inquadramento professionale e nella limitatezza della loro retribuzione, se rapportati alla dimensione ed importanza delle mansioni che essi svolgono al servizio di questo Ente e di tutta la cittadinanza benestarese››. Mansioni, indispensabili ed inderogabili, quelle svolte dagli Lsu/lpu la cui assenza potrebbe causare un serio problema gestionale all’interno dell’Ente. Una situazione resa ancor più grave, se si considera che dal mese di luglio (i lavoratori Lsu/Lpu sono in arretrato di circa cinque mensilità lavorative) il comune di Benestare, stando a quanto dichiarato da Domenico Mantegna, ha anticipato le mensilità che la Regione Calabria avrebbe dovuto corrispondere ai lavoratori, cifre che ad oggi mancano nelle casse comunali e che potrebbero causare un ulteriore aggravio della questua finanziaria dell’Ente.
ADELINA B. SCORDA