R. & P.
L’incendio all’impianto di trattamento rifiuti in contrada San Leo di Siderno non è un capitolo chiuso per l’Arpacal. Dopo aver inviato nei giorni scorsi al Commissario prefettizio di Siderno i dati sugli inquinanti in atmosfera, acquisiti con un campionatore ad alto volume ed analizzati con la collaborazione del laboratorio di Palermo di Arpa Sicilia, il dipartimento provinciale Arpacal di Reggio Calabria, diretto dalla dr.ssa Giovanna Belmusto, attraverso il suo Servizio tematico Suolo e rifiuti, diretto dalla dr.ssa Angela Bruna Cardile, procederà infatti ai campionamenti di terreno e, quindi, analisi sulla ricaduta al suolo degli inquinanti emessi in atmosfera in quei giorni di emergenza.
Come si ricorderà, Arpacal nell’immediatezza dell’evento ha installato una strumentazione per la misurazione delle diossine e furani; campionamento che si protratto per 48 ore concludendosi giorno 27 settembre. Il campione complessivo è stato inviato al dipartimento di Palermo di Arpa Sicilia per la determinazione analitica delle diossine e dei furani.
Dai risultati delle analisi trasmesse da quel dipartimento – scrivono i tecnici di Arpacal al Commissario prefettizio di Siderno – si evince che le concentrazioni di diossine e furani sono inferiori ai valori guida in presenza di fonti emissive locale stabiliti dal Dipartimento Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Dal 27 settembre all’1 ottobre – relazionano da Arpacal – sono stati eseguiti due campionamenti della durata di 48 ore cadauno per IPA e metalli tramite un secondo campionatore ad alto volume; i due filtri ottenuti sono stati inviati al laboratorio chimico del dipartimento Arpacal di Reggio Calabria. Dal rapporto di prova si evince che relativamente al benzo(a)pirene, unico IPA per il quale è posto un valore limite del decreto legislativo 155 del 2010, i valori riscontrati sono risultati inferiori a tale limite. Le concentrazioni dei metalli (arsenico cadmio nichel e piombo) sono risultate anch’esse inferiori rispetto ai valori limite (per piombo) e valori obiettivo (per arsenico, cadmio e nichel) previsti come media annuale dal decreto legislativo 155 del 2010”.
“Dai risultati ottenuti si può ragionevolmente affermare – concludono i tecnici Arpacal nella lettera al Commissario Prefettizio – che l’incendio non ha immesso in atmosfera concentrazione di microinquinanti tale da procurare danni alla salute e all’ambiente, visto che le temperature non particolarmente elevate a cui sono sottoposti i rifiuti ( inferiore a 250 °) e che le prescrizioni impartite nell’immediatezza (chiusura delle finestre , non sostare all’aperto) sono state le giuste misure cautelative adottate durante la fase acuta dell’incendio”.
Per quanto riguarda il consumo di prodotti ortofrutticoli, è sufficiente un buon lavaggio della verdura in foglie, della frutta rimuovendo la buccia. Anche negli ortaggi come patate e carote, è utile rimuovere la buccia. Normalmente il consumo di prodotti ortofrutticoli non costituisce un’importante fonte di esposizione alimentare a diossine data la scarsa capacità che hanno tali organismi di concentrare i contaminanti al loro interno.
DI SEGUITO IL REFERTO INTEGRALE DELLE ANALISI DELL’ARIA: