di Gianluca Albanese
LOCRI – Bentornati a “vicolo Sciarra”. La dialettica consiliare si sposta dalla sala delle adunanze del palazzo di città alla strada. Anzi…al marciapiede.
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Della seduta consiliare dello scorso 29 aprile abbiamo scritto, come dimostra il video integrale, ripreso dal nostro Enzo Lacopo.
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Chi c’era riferisce di troppa adrenalina e di qualche eccesso verbale (specie da parte del vicesindaco con delega al Bilancio Raffaele Sainato) e di un clima che torna ad essere quello delle primissime sedute della nuova amministrazione, fatte di provocazioni da una parte e dall’altra, e di repliche che più che sul piano politico vanno molto sul personale.
Ma c’è di peggio. Già, perché come dicevamo in premessa ora la battaglia si conduce a colpi di manifesti affissi sui muri cittadini.
Ha iniziato il gruppo di opposizione “Impegno e Trasparenza-Pd”, con un durissimo manifesto affisso venerdì e contenente espressioni come “squadristi e trecartisti”, rivolti all’amministrazione comunale.
Questo è il testo integrale del manifesto:
«Martedì 29 Aprile è andata in onda la replica dei Consigli Comunali precedenti, molte visioni un’unica trama: Insulti, Minacce, Bugie e Figuracce.
D’altro canto, che lo stile non si differenziasse dai protagonisti -Sindaco e Vicesindaco- era di tutta evidenza, sin dal primo vagito, ma nessuno prevedeva un così lungo tempo di penitenza, trivialità e arroganza.
L’approvazione del conto consuntivo a metà tra il serio -per la parte relativa alla gestione Crea- ed il ridicolo -la parte che riguarda Calabrese- ha messo in evidenza che per far del male alla Città basta essere arroganti, ignoranti, bugiardi ed avere complici per gli applausi e la alzata di mano finale.
C’eravamo pure noi ridotti quasi ad assistere forzatamente alla commedia che diventa farsa. Con la complicità del Segretario Comunale e con il silenzio, non innocente, di alcuni dipendenti comunali e di quasi tutte le Istituzioni dello Stato presenti a Locri.
Invitiamo i cittadini a leggere la relazione del revisore dei conti che fa sue le nostre segnalazioni e, insieme, denunciamo le numerosissime irregolarità prodotte da Calabrese & company.
Il modello Reggio ha evidenziato come: birre, panini, nani e ballerine ubriacavano e distraevano il popolo mentre il sultano lo stuprava e sfigurava l’immagine della città ed oggi dell’intera Calabria.
Noi vorremmo evitare tempi di buio e di vergogna chiedendo l’aiuto del popolo prima che ad altri.
Squadristi e trecartisti li abbiamo conosciuti nei libri di storia, non pensavamo di ritrovarceli tra i banchi del Consiglio Comunale».
E l’amministrazione che fa? Replica con un fotomontaggio che ritrae l’ex sindaco Lombardo e il capogruppo di maggioranza Cavo su un’imbarcazione di fortuna mentre fuggono dal palazzo comunale. La goliardia che prende il posto della dialettica, il dileggio – da una parte e dall’altra – usato al posto degli argomenti politici.
Il manifesto dell’amministrazione ricorda quelli dei film, anche nel titolo “2 novembre 2012 – Fuga dal Palazzo. Chi abbandona i cittadini non ha diritto di replica” ed è stato affisso – a proposito, chi è che dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme di affissione dei manifesti di campagna elettorale e non lo fa? – negli spazi fino a quel momento monopolizzati dal faccione di Scopelliti, candidato alle elezioni europee.
Locri merita tutto ciò? Crediamo di no.