RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
L’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria schiude le porte ai giovani neolaureati ed anche quest’anno ha promosso un incontro formativo con l’intento di avvicinare coloro che hanno appena chiuso il ciclo di studi universitari. L’iniziativa, curata in ogni minimo dettaglio dalla Commissione Deontologia per i nuovi iscritti, coordinata dai consiglieri Francesco Biasi e Marco Tescione, ha cercato di fornire ai nuovi camici bianchi reggini, non solo i capisaldi deontologici dell’ars medica ma anche preziose informazioni sulle pratiche di primo soccorso grazie al Team di Istruttori della Scuola di Formazione e Simulazione aziendale dell’Asp reggina.
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Aprendo i lavori, il Presidente dell’Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano si è soffermato sull’ineludibile coniugio fra la parte teorica e pratica del corso ed al contempo ha ribadito l’apertura e la disponibilità dell’ente a tutte le esigenze dei neoiscritti.
Un concetto ripreso da Francesco Biasi, che ha rimarcato come l’Ordine dei Medici sia “un punto di riferimento per tutta la categoria ed in particolare per i giovani colleghi che possono trovare in esso un utile sostegno per interfacciarsi con le varie istituzioni”.
Biasi ha evidenziato l’importanza della solidarietà fra camici bianchi ed ha illustrato le prerogative del nuovo sito dell’ente che è stato curato dal segretario dell’Ordine dei Medici, Vincenzo Nociti, presente all’evento.
Marco Tescione ha ribadito la centralità del codice deontologica quale guida imprescindibile dell’agire del medico.
Per il Vicepresidente dell’Ordine dei Medici, Giuseppe Zampogna, che si è occupato della comunicazione in sanità, “è importante il primo approccio col paziente per mettere a punto una buona accoglienza creando la giusta empatia specie con i soggetti più fragili come bambini, anziani e, soprattutto, gli extracomunitari visto l’incedere della globalizzazione”.
“Da una buona comunicazione – ha concluso Zampogna – scaturisce un buon comportamento che si confà al giuramento di Ippocrate”.
Quindi, il segretario dell’ente, Vincenzo Nociti, ha fatto notare il buon lavoro svolto dagli organizzatori ed ha espresso un plauso ai giovani medici partecipanti al corso che “avvicinandosi a queste problematiche denotano senso di responsabilità per un approccio sempre più basato a tutelare la salute pubblica”.
Ad aprire la fase pratica del corso, incentrata sul BLS -D ovvero le tecniche di primo intervento è stato il Direttore della Scuola di Formazione e Simulazione Aziendale dell’Asp reggina, Giovanni Calogero che ha puntato l’attenzione sull’approccio all’emergenza da codice rosso per eccellenza ovvero l’arresto cardiaco.
“In ambito extraospedaliero – ha rammentato Calogero – è importante conoscere bene le tecniche di pronto intervento e di rianimazione di base nonché l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno. Grazie a questa iniziativa, in collaborazione fra Ordine dei Medici e Scuola di Formazione dell’Asp si viene incontro all’esigenza di fornire conoscenze e competenze nelle pratiche dell’emergenza sanitaria a tanti giovani neolaureati”.
“Molto spesso – ha ricordato Oreste Iacopino, Dirigente Medico del Suem – i giovani escono dalle università con conoscenze di tipo pratico non complete. Ecco perché iniziative come queste mirano ad avere un impatto formativo importante fra i giovani ed anche un carattere preventivo dell’arresto cardiaco”.
Per Maria Megali, Dirigente Medico del Suem, è importante far conoscere ai giovani medici la cultura dell’emergenza e l’assistenza del paziente critico.
“Il mio padre e grande maestro professionale, il prof. Caminiti, – ha rammentato Maria Megali – mi ricordava che prima bisogna essere medici e poi specialisti. Ai giovani dico di studiare sempre e tanto e di fare molta pratica nei reparti di ospedale”.
Due i consigli di Antonino Mazzuca della Scuola di Formazione dell’Asp di Reggio Calabria: umiltà e studio. “Essere umili – ha precisato Mazzuca – serve a diventare un buon medico mentre l’aggiornamento continuo, coniugato all’esperienza, non può mancare nella crescita professionale di chiunque”.
All’esercitazione pratica hanno collaborato, Giovannantonio Borgia, medico, e gli operatori Giovanni Triolo e Katia Violi