R. & P.
È assurdo dover chiudere la Regione Calabria a causa della nota carenza delle strutture sanitarie, come si preannuncia sia l’indicazione del prossimo DPCM che terrà conto dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali.
La nostra Regione sarà considerata zona rossa e pertanto blindata a causa di uno sprovvisto sistema sanitario che preoccupa e mette in ginocchio le comunità, portando l’emergenza nell’emergenza.
Ancora una volta i calabresi, dunque, sono costretti a pagare un prezzo elevato per scelte politiche assenti o inadeguate.
«Il Decreto Calabria sulla sanità è stato l’ennesimo fallimento e il Governo insiste nel prorogarlo affidando il compito di risolvere la problematica a persone totalmente incapaci. I calabresi non meritano questa continua e costante umiliazione» – chiosa il primo cittadino locrese, Giovanni Calabrese.
«L’ospedale della Locride è l’emblema dello sfascio prodotto dalla politica nella sanità».
Tutti i reparti sono senza primari perché non si riesce ad espletare i concorsi per primari e secondo il Direttore Sanitario dell’Asp è colpa della ‘ndrangheta; reparti senza medici e infermieri; elisoccorso non funzionante nelle ore notturne; attrezzature diagnostiche obsolete; 25 milioni non spesi per la ristrutturazione dell’ospedale di Locri e per la Casa della Salute; medici a gettone con un esborso di 720 euro a turno; strutture di proprietà dell’Asp inutilizzate da una parte e migliaia di euro spesi per fare fronte a locazioni di immobili privati.
Questo il lungo elenco delle anomalie e criticità del sistema sanitario nella Locride che da anni denunciamo.
Questa vergognosa e raccapricciante situazione nella totale indifferenza delle preposte istituzioni sembra non voler essere presa in considerazione e intanto si muore lentamente e l’epidemiologia Covid-19 allerta ancor di più.
Denunce, episodi cronaca, ingiustizie nel totale immobilismo e anche in situazioni emergenziali non si riesce a potenziare, o quanto meno, affrontare la situazione.
Questo è quello che è avvenuto in Calabria e che oggi porta i calabresi ad un ulteriore e assurdo sacrificio.
Locri, 03/11/2020
Ufficio Stampa Città di Locri