R. & P.
Caro Direttore,
neppure durante la prima ondata della pandemia, la categoria dei portalettere ha smesso di lavorare. Non è “adattabile” per loro lo Smart Working. Con la consegna delle missive in tutte le realtà territoriali, del centro e periferiche, hanno incrociato gli sguardi delle famiglie, il loro sgomento. Essi stessi divisi tra le linee guida impartite dall’Azienda e i comportamenti confusi di tante persone che hanno visto in prossimità. Questa seconda ondata ripropone tutti i problemi, forse aggravati, e questa categoria ha lasciato sul “campo”, a livello regionale, dei contagiati, ed a loro va tutta la nostra solidarietà. Occorre, però, una solidarietà generale, una iniziativa di tutti, per sostenere i portalettere e per sottolineare presso i cittadini l’importanza di mantenere i dovuti comportamenti. Lo segnaliamo per come possiamo, e già nel consigliere regionale Giacomo Crinò abbiamo trovato ascolto e aiuto. Solo con questo sforzo potrà continuare l’effettuazione di un servizio essenziale per i cittadini e per la tutela e la dignità dei lavoratori.
Domenico Mittica