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Una soluzione necessaria e conseguenza diretta di una evidente incapacità nella gestione della sanità e dell’emergenza Covid.
Una richiesta che il Presidente della Regione Calabria Ninì Spirlì ha dovuto richiedere alla Protezione Civile nazionale al fine di prevenire una eventuale e possibile degenerazione dell’influenza Covid che oggi si presenta con numeri allarmanti anche se in forma lieve considerato che il 90 per cento dei positivi risulta essere asintomatico e in isolamento domiciliare.
«Attendiamo che questa struttura temporanea di emergenza – afferma il sindaco Giovanni Calabrese– venga allestita in tempi brevi e possa essere d’aiuto alla collettività della Locride con la disponibilità di 20 posti letto.
«Certo, ora gli Ospedali da campo a Locri – commenta Calabrese- saranno “due” e altre due strutture, Gerace e Siderno, continueranno a rimanere chiuse e inutilizzate. Però, irrazionalmente, avremo due “Ospedali da campo”. Uno già esistente e da anni trascurato e abbandonato ad un crudele destino. Uno di ultima generazione che verrà allestito dalla “Protezione Civile con l’Esercito Italiano”».
«È paradossale che mentre gli ospedali da campo vengono generalmente posizionati in zone distanti da ospedali convenzionali, a Locri invece l’ospedale da campo venga installato sotto il naso di un ospedale con ampi spazi chiusi che avrebbero consentito, se fatte per tempo, altre più importanti e adeguate soluzioni. Stesso ragionamento vale per l’ospedale di Siderno».
Calabrese continua il suo intervento: «Tutto ciò non si è fatto responsabilmente in tempo utile, il piano anti covid è stato firmato probabilmente dalla controfigura di chi avrebbe dovuto firmarlo e attuarlo. Ma in quel piano anti covid, diventato ormai il tormentone di un’intera nazione con l’esposizione di un’intera regione ad una pessima figura, non c’era alcuna previsione di intervento per le strutture sanitarie della Locride».
Sicuramente l’ospedale da campo darà un contributo nella situazione di sfascio in cui ci troviamo per colpa di una politica e di politici inetti e ottusi. «Continueremo senza sosta e senza tregua – chiosa il primo cittadino- la nostra battaglia per ottenere quanto necessario per il normale funzionamento del nostro ospedale. Una struttura depredata e da anni gestita da persone inadeguate e incompetenti.
Purtroppo, le nostre denunce pubbliche e la nostra costante azione non ha suscitato alcun sentimento della politica calabrese che è complice di questo sfascio.
Auspichiamo che la Procura della Repubblica di Locri che, nel mese scorso è stata interessata con un formale esposto, voglia attivarsi per far luce sulle tante scabrose azioni delinquenziali perpetrate sulla pelle dei cittadini della Locride.
Noi siamo qui e non molleremo la presa fin quando non verrà restituita dignità all’ospedale della Locride e fin quando non verranno assicurati alla giustizia i responsabili e i mandanti di tale vergognosa e inaccettabile situazione. Sempre nell’ emergenza dell’emergenza».
Locri, 14/11/2020
Ufficio Stampa Città di Locri