di Domenica Bumbaca
“La donazione è vita”. È un invito a tutte le future mamme e alle donne sensibili. Arriva proprio in occasione delle festa della mamma, da parte della presidente della Gadco ( Gruppo Avis Donatrici Cordone Ombelicale) Locri, dottoressa Giulia Audino, l’invito alla donazione del cordone ombelicale, augurando a tutte le mamma di vivere in serenità con i propri figli.
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“L’essere mamma – dice la dottoressa ginecologa- è una emozione unica che raddoppia il suo senso e valore quando si pensa a tutti i bambini del mondo. Il gesto di donare il proprio cordone ombelicale è proprio questo: mentre dai la vita pensi ad altre vite. Un gesto gratuito e semplice che oggi, grazie alle ricerche sempre più specialistiche, vede salvare vite umane.
La presidente insieme al suo staff sta lavorando per la promozione e la divulgazione della cultura della donazione del cordone ombelicale allo scopo di incrementare il numero delle donazioni delle cellule staminali di cui il sangue del cordone ombelicale è ricco. “Le cellule staminali- spiega l’esperta- sono cellule non ancora specializzate capaci di rimpiazzare le cellule di vari tessuti e organi quando queste vengono danneggiate da patologie traumi e invecchiamento. Il parto è l’unica occasione in cui e’ possibile prelevare le cellule staminali in maniera non invasiva. Il prelievo può essere fatto sia dopo un parto spontaneo che dopo un parto cesareo e – assicura la Audino- avviene in assoluta sicurezza dopo aver assistito madre e bambino da personale qualificato e secondo procedure standardizzate, il prelievo inoltre non è doloroso né per la mamma né per il bambino.
Le cellule staminali rappresentano una risorsa terapeutica importante per molte patologie si possono prelevare anche le cellule contenute nella gelatina di Wharton, sostanza contenuta nel cordone, che vengono utilizzate a uso sperimentale. Quindi tutto ciò che contiene il cordone ombelicale, che altrimenti finirebbe tra i rifiuti ospedalieri, può essere utilizzato e rappresenta una risorsa importante. Lo scopo dell’associazione è quindi quello di lavorare per incrementare il numero delle donazioni e quindi dei potenziali riceventi che possono essere bambini o adulti ammalati di patologie ematologiche metaboliche oncologiche degenerative immunologiche ecc… Il lavoro di divulgazione, conoscenza e informazione viene fatto sul territorio presso i consultori familiari nei corsi pre parto, nelle parrocchie durante i corsi prematrimoniali, nelle varie associazioni e ovunque è possibile raggiungere le donne che sono potenziali donatrici. Si lavora sodo per aiutare le donne in questa scelta importante e nobile facendo capire loro che la donazione non è dannosa perché il prelievo viene fatto quando il bambino è già nato e quando l’assistenza alla puerpera e al bambino è già stata effettuata.
“In collaborazione con l’Unità Operativa di Ostetricia dell’ospedale di Locri – conclude la presidente- si lavora per implementare il numero delle donazioni e per ridurre le discrepanze tra le richieste, che grazie al nostro lavoro di informazione e sensibilizzazione sono notevolmente aumentate, e il numero reale delle donazioni”.