di Giuseppe Cavallo
PLACANICA – E’ dall’undici maggio del 1968 che Fratel Cosimo Fragomeni, dopo aver fondato l’opera mariana nota in tutto il mondo, porta avanti il proprio ministero di evangelizzazione, in totale ubbidienza alla Santa Chiesa, testimoniando i valori dell’umiltà, della carità e dell’amore e invitando tutti coloro che si accostano a lui, alla riconciliazione con il Signore, attraverso il sacramento della confessione.
L’11 maggio 2014, ricorreva, quindi, il 46° anniversario della Madonna dello Scoglio e l’unica nota dolente è stata proprio quella delle confessioni. Migliaia di persone in fila e sacerdoti non in numero sufficiente per dispensare il prezioso sacramento.
L’intera catechesi di Fratel Cosimo, soprattutto della vigilia, ossia del dieci maggio, è stata proprio incentrata sull’esortazione alla confessione. Peccato che nonostante l’invito raccolto dalle migliaia di fedeli convenuti alla Madonna dello Scoglio, i sacerdoti presenti non siano stati sufficienti a rispondere al desiderio generale. Dal 10 maggio, come dicevamo, si sono susseguiti momenti di elevata spiritualità e molto solenni, come la suggestiva fiaccolata mariana, l’adorazione eucaristica notturna, la preghiera del Santo Rosario, animata dal gruppo giovanile di apostolato e preghiera dei “Testimoni del Santo Rosario”, fondato da Fratel Cosimo.
Alle 15.00 dell’undici maggio Fratel Cosimo ha effettuato una evangelizzazione, alla quale è seguita la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Morosini, la processione con il Santissimo Sacramento, la preghiera d’intercessione per gli ammalati e i sofferenti che ha elevato al Signore lo stesso Fratel Cosimo, alla presenza del Santissimo, la benedizione eucaristica.
In merito all’opera fondata da Fratel Cosimo, nel 1968, dopo essere stato chiamato dalla Vergine Tuttasanta, l’attuale arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, già pastore della diocesi di Locri – Gerace, ai microfoni di RAI 1 ha detto: “Molti si pongono la domanda del perché tanta gente, da quasi mezzo secolo continua a recarsi, costantemente, alla Madonna dello Scoglio.
Notando l’ambiente circostante, le difficoltà viarie e la mancanza di opere d’arte o di svago” – ha continuato – “la risposta non può essere che unica: digitus Dei est hic, qui, in questo luogo, c’è la presenza di Dio. Lo dimostrano la pietà dei fedeli, le code presso i confessionali, la preghiera silenziosa di fronte alla statua della Vergine, il raccoglimento e il silenzio durante le celebrazioni sacre.”