di Antonella Scabellone
CANOLO- Una sfida tutta in rosa si profila quella per le elezioni comunali a Canolo. Raffaella Cortale, 39 anni, un volto nuovo nel panorama politico, sfida l’uscente Rosita Femia. Di seguito l’intervista alla candidato a sindaco che si presenta con la lista civica “Insieme per Canolo”.
{loadposition articolointerno, rounded}
Ci parli brevemente di lei: Passato, presente e futuro, da candidato a Sindaco, ma prima di tutto da cittadino.
Mi chiamo Raffaella Cortale, ho 39 anni, e sono laureata in chimica industriale. Lavoro da 13 anni come consulente nel settore Servizi Ambientali. Nata e cresciuta nel Comune di Canolo, dopo il liceo mi trasferisco a Roma ed in seguito a Siracusa. Nel 2011 decido di ritornare a vivere nel mio paese.
In questi ultimi tre anni, da cittadina, ho potuto constatare l’involuzione del mio territorio; servizi scarsi o praticamente inesistenti, a dispetto delle potenzialità. Da Cittadino/Sindaco, pertanto, se sarò eletta, pianificherò da subito azioni in grado di innalzare la qualità della vita dei residenti e l’offerta dei servizi ai visitatori. La nostra priorità è quella di restituire il ruolo di cittadini ai canolesi attraverso la partecipazione attiva alla crescita del paese dove hanno scelto di vivere”.
Composizione lista
Nella lista “Insieme per Canolo” sono presenti 10 candidati alla carica di consiglieri: 5 uomini e 5 donne. Una lista che darà voce all’intero territorio comunale: infatti ci sono 4 candidati della frazione di Canolo Nuovo, 3 di Canolo Vecchio, 1 della frazione di Prestarona e 2 della frazione di Mondarola. Vogliamo ritrovare un’unità non solo territoriale ma anche comunitaria, evitando le scissioni che nel passato sono solo state accentuate e questo è possibile solo se stiamo sotto “lo stesso tetto”.
Quali sono state, a suo avviso, le occasioni perse in passato, quello su cui si dovrà lavorare nel presente per ottenere un futuro diverso per la Città.
Nel nostro territorio abbiamo tutto: risorse naturali, storico-culturali e agroalimentari! Perché non abbiamo mai sfruttato e valorizzato queste risorse? Perché nell’era del ritorno al rurale non riusciamo a riemergere? Ritornando a Canolo l’ho vista per certi versi ferma nel tempo, per altri addirittura peggiorata e mi sono chiesta che ritorno può aver avuto un’amministrazione a non spingere il proprio territorio verso lo sviluppo economico e sociale? Noi partiremo dalle nostre ricchezze, quelle che magari noi non sempre percepiamo come tali ma che sono così apprezzate a livello nazionale e internazionale
Il punto di partenza da cui(ri)partirà la sua lista, se otterrà la fiducia dei concittadini.
Il nostro progetto è nuovo quindi non riparte ma parte. Il futuro di Canolo dovrà (RI)partire a nostro avviso da:
(RI)dare voce agli attori principali: i cittadini. Il nostro primo obiettivo sarà quello di ristabilire il giusto livello di comunicazione tra Comunità e Amministrazione;
(RI)organizzare il sistema di servizi (trasporti, sanitari, educativi, ricreativi) per i residenti che devono riappropriarsi del gusto e del piacere di vivere nel proprio paese;
(RI)negoziare il ruolo di Canolo nel rapporto con gli altri Enti sovra comunali puntando ad un ruolo di maggiore spessore ed integrazione;
(RI)disegnareacqua, energia, suolo;
(RI)valorizzare il territorio in termini turistici attraverso la creazione di una serie di servizi e nuovi prodotti in grado di attrarre nuove presenze.
Un obiettivo da raggiungere nel primo anno e che per Lei cambierà nel complesso l’immagine esterna della Città e la percezione interna degli abitanti.
Nel primo anno? Io direi nei primi mesi! Abbiamo già in mente diversi progetti di facile realizzazione che rilanceranno immediatamente le presenze estive ed i servizi per i residenti nel nostro territorio. Il nostro approccio improntato al dialogo ed al confronto ci ha permesso di credere sempre di più che la frase di Kennedy che noi abbiamo scelto come slogan per la nostra lista “Cari concittadini, non chiedetevi cosa può fare per voi l’America, ma cosa possiamo fare insieme per il Paese” è attuale a Canolo; riteniamo che la sinergia tra cittadini ed amministrazione “da cittadini” ci permetterà di raggiungere già dei risultati per l’estate che del resto è alle porte e non possiamo permetterci il lusso che passi inosservata.
Unione dei Comuni, Servizi associati, assemblea e comitato dei sindaci, società miste e partecipate: servono davvero o c’è qualcosa di cui si potrebbe fare a meno?
Le risorse economiche dei singoli Enti non bastano a soddisfare le esigenze del territorio e per questo è necessario creare dei sistemi di condivisione, ma non solo in termini di servizi ma anche di esperienza. Oggi la legislazione nazionale ed internazionale mira alla creazione di questi sistemi e quindi discutere sull’opportunità o meno spesso potrebbe essere superfluo invece dobbiamo sottolineare che affinchè questi sistemi soddisfino le aspettative e le esigenze dei singoli enti che ne fanno parte è necessario che i rappresentanti istituzionali siano in grado di sedere al tavolo di concertazione in maniera consapevole e responsabile al fine di perseguire gli obiettivi specifici per il proprio comune. A tal proposito, come già detto, noi intendiamo RI(negoziare) il ruolo di Canolo nei tavoli di concertazione non per accaparrarci ruoli di rappresentanza quanto per avere ricadute sul proprio territorio in termini di servizi.
Rispetto a qualche anno fa i soldi trasferiti dal governo ai Comuni sono sempre meno, e gli enti pubblici minori si dovranno mantenere con l’imposizione fiscale, spesso vestendo i panni, come nel caso dell’Imu, dei semplici “esattori”. Lo state spiegando in maniera chiara durante la campagna elettorale?
Quello che è mancato negli anni è stato il rapporto e il dialogo e, quindi nel tempo il cittadino ha iniziato a vedere il Comune non come un compagno di viaggio ma come un “nemico”. Noi intendiamo (RI)cucire questo rapporto e daremo conto dell’utilizzo delle risorse in maniera puntuale e chiara in maniera che il cittadino abbia contezza di come vengono utilizzati i soldi che versa. Noi amministreremo “con la diligenza del buon cittadino” ed il rapporto con il cittadino sarà improntata al “do ut des”.
Incarichi e consulenze saranno bandite durante la sua amministrazione o comunque vale la pena far spendere qualcosa in più al Comune pur di migliorare il lavoro della macchina burocratica?
Intendiamo limitare la spesa per gli incarichi esterni ma soprattutto ottimizzare l’utilizzo delle risorse economiche nel senso che non è accettabile da cittadini prendere atto che negli anni sono stati dati incarichi che non hanno portato nulla allo sviluppo del paese.
Al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse istituiremo un albo di imprese “del territorio” a cui ricorrere nel caso in cui fosse necessario realizzare lavori
Un errore che non commetterà mai
La mia campagna elettorale è capillare: entro nelle case delle persone, prendo un caffè e parlo con loro di tutto. Credo che il rapporto con i cittadini sia fondamentale e mantenendolo vivo anche durante i 5 anni di mandato riuscirò a diminuire la possibilità di commettere qualche errore o di riparare agli errori commessi. Quindi non commetterò mai l’errore di poter credere di amministrare il paese da sola