(Ph. Enzo Lacopo)
di Emanuela Alvaro
SIDERNO – I lavori dell’iniziativa promossa dal Circolo cittadino del Partito Democratico sul tema “Enti locali, Mezzogiorno ed Europa”, che ha contato sugli interventi del viceministro degli Interni Filippo Bubbico, del segretario della federazione provinciale, Sebi Romeo, dei consiglieri regionali Demetrio Naccari Carlizzi e Nino De Gaetano, sono stati avviati dal segretario dello stesso, Mariateresa Fragomeni, la quale ha subito voluto fare delle precisazioni sulla situazione sidernese e, nello specifico, sullo scioglimento per infiltrazione mafiosa del consiglio comunale.
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Il segretario del circolo riprendendo quanto si è detto nel corso di un incontro voluto dal Movimento “Siderno Libera” lo scorso sabato, al quale erano presenti, con idee contrastanti, due esponenti il circolo PD, ha sottolineato come sia semplicistico parlare di scioglimento soffermandosi tra i favorevoli e i contrari, per un fatto che di per se è un’anomalia.
«Come se dovessero essere i sidernesi a scegliere. Ci si focalizza sul problema del commissariamento – ha affermato Mariateresa Fragomeni – per spostare l’attenzione su cosa e su chi l’ha provocato. A questo punto chiedo al viceministro degli Interni, cosa porti allo scioglimento? A Siderno la classe politica che oggi si propone come salvatrice è lo stesso centrodestra che l’ha provocato. Una classe politica che non firma il codice etico, la stessa classe politica che ha permesso che a Siderno entrasse la mafia».
Il segretario del circolo cittadino si è chiesta se non sarebbe meglio e più serio, rispetto ad una legge, quella dello scioglimento, non risolutiva, pensare ad una misura preventiva per le candidature. Lo stesso dicasi per le candidature in Europa, che solo se fatte con criterio potranno essere un’opportunità per la Locride.
Di scioglimento in una sorta di parallelismo tra Reggio Calabria e Siderno, della necessità che questo tipo di leggi non vengano prodotte sull’onda di gravi fatti criminali, riflettendo sulle conseguenze della stessa e sulla discrezionalità di applicazione che in questi anni si è percepita chiara. Della necessità di politiche pubbliche misurate e corrette e ancora di Mezzogiorno “comunitario”, che sembra essere, in questo momento, un peso per l’Europa, ma anche della responsabilità dello stesso nello starci in Europa. Su questi aspetti si sono soffermati Naccari Carlizzi, De Gaetano e Romeo.
Dagli interventi delle persone presenti nella sala del consiglio comunale sidernese, Paolo Guarnaccia, del Movimento “Siderno Libera” ha raccontato al viceministro degli Interni Bubbico la questione risalente a dicembre relativa alla mini imu. «I sidernesi hanno subito un atto illegittimo perché procedure e termini non sono stati rispettati. Abbiamo subito da parte dello Stato una vessazione, perché la tassa è stata inserita oltre il termine ultimo. Non ci stiamo ad essere sottomessi dalla mafia, ma neanche dallo Stato».
Le conclusioni sono state lasciate al vice ministro che, sorvolando su quanto detto da Guarnaccia, ha posto l’attenzione su come la rappresentanza politica del Partito Democratico possa raffigurare speranza ed affidabilità da riproporre con serietà ai cittadini, facendo riottenere alla politica una buona reputazione, persa in questi ultimi venti anni per un deficit che ha riguardato l’autorevolezza dei gruppi dirigenti.
«Se noi osserviamo gli ultimi venti’anni non possiamo che osservare macerie, nessun avanzamento in nessun campo. Divario cresciuto tra gli estremi sociali. Ma la risorsa che più è venuta meno è la capacità della politica di mettere in campo grandi idee, condividendole con i cittadini. Noi dobbiamo ripartire da questo. Dalle regole della democrazia e dal rispetto delle idee anche se lontane dalle nostre. Il populismo, la demagogia e la tensione ci preoccupano perché nutrono un’idea distruttrice del lavoro fatto in Europa».