di Franco Crinò*
Cinema e teatri chiusi ma lo spettacolo non manca. “Distrae” (almeno per un pó) dalla depressione per la crisi e la pandemia.
1) Nell’ ambulatorio, residuano nelle fiale quantità di vaccino: non sono riusciti a reperire le persone che seguivano in elenco e, tra buttarle via o “sommare” e usarle su persone più prossime (si, parenti), si è scelta la seconda (perchè no?) . Sui Social, un “cinema”!
2) La Ministra vuole riaprire la scuola e i presidi dicono che non si può fare. Ognuno di loro parla ai giornali, ma fra di loro no, non parlano. Che esibizione!
3) La RAI si riempie di presenze di virologi (utili ma troppi), di pochi programmi con inchieste e con interventi nelle piazze e nei quartieri per avere elementi più completi di lettura sulla vita reale e la pandemia, i comportamenti da tenere. Teatro importante!
4)Un politico nostrano, nei suoi numerosi comunicati, usa sempre il termine “concretezza” per “propagandarsi”. Ho chiesto ad un sindaco che ci ha avuto a che fare “A te concretamente cosa ha fatto?” “Mi ha dato un passaggio in macchina per Roma!” Che trama!
5)Gli italiani, frastornati dai litigi nel governo, nel periodo delle feste hanno comunque mantenuto alti i loro valori: trigliceridi, colesterolo e glicemia. La battuta, circolata in questi giorni, richiama alla grande sfiducia che monta.
In Spagna si è votato tre volte in quattro anni, e sono stati i migliori dal punto di vista dei conti: la politica ha avuto davanti a sé strade obbligate, non vi è stata” dispersione” di risorse, perché le strategie economiche non hanno “camminato” su “più corsie” . Tenere elezioni politiche adesso da noi pone un problema di sicurezza, di agibilità nella partecipazione e nella ricerca del voto, ma questo non può far passare per “eversivi” chi non le considera impossibili. Per il semplice fatto che sarebbero la risposta alla fragilità politica che attraversiamo, alle alleanze contingenti, alla visione del “dopo” che manca.
È cambiata la geografia politica complessiva nelle regioni, sono cambiati in peggio ministri e manager.
La campagna vaccinale è decisiva per la salute, un passaggio stretto per un governo che non si distingue per capacità organizzativa. Dopo verrà, quando verrà, una stagione politica meno confusa. Sarà tornata la normalità, anche cinema e teatri aperti!
*: Senatore della XIV Legislatura