di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – 153,412,99 euro di avanzo di amministrazione, il rispetto del patto di stabilità anche se tre su dieci dei parametri di deficitarietà non sono stati rispettati. Sono i numeri del consuntivo 2013, approvato nella lunga seduta consiliare di questa sera.
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Passato coi voti della maggioranza più quelli del consigliere Serena Palermo, con l’astensione di Riccardo Modafferi e il solo voto contrario di Rocco Giuseppe Mazzaferro, il documento contabile è stato approvato dopo una massiccia operazione di accertamento e successiva riduzione dei residui non più esigibili o comunque insussistenti, compiuta dagli uffici dell’ente.
«Meno 2,3 milioni di residui attivi – ha spiegato l’assessore al ramo Antonio Palermo e meno 2,4 milioni di residui passivi».
Come era ampiamente prevedibile, però, dai banchi dell’opposizione, il consigliere Mazzaferro ha eccepito parecchie cose, dagli oltre tre milioni iscritti nel titolo IV (quello delle opere pubbliche da realizzare) («Ho già presentato – ha detto – due interrogazioni inerenti i lavori pubblici e la raccolta differenziata dei rifiuti che ancora non parte») a quella che l’ex assessore al Bilancio della giunta Mazza ha definito «La troppa distanza tra i residui iscritti e quelli che ci potrebbero stare secondo i parametri di non deficitarietà». «Mancano – ha aggiunto – modifiche strutturali all’assetto del documento contabile e siamo vicini al predissesto visto che il trend è negativo anche nel bilancio di competenza del 2013 e la percentuale di riscossione dei tributi è inferiore al 39%».
Concetti, questi, contestati dall’assessore Palermo che ha smontato pezzo per pezzo le eccezioni mosse da Mazzaferro ricodando come «Sulla Tares abbiamo incassato già al 31 dicembre il 50%, una percentuale mai raggiunta qui e oggi approveremo le aliquote dei nuovi tributi proprio per essere un comune virtuoso che non dovrà attendere altri cinque mesi per incassare».
Il vicesindaco Zavaglia, dal canto suo, ha ricordato come «Stiamo arrivando a inaugurare tra non molto un centro comunale di raccolta dei rifiuti e abbiamo investito sui mezzi mobili con grande risparmio per le casse dell’Ente».
Il sindaco Fuda, nelle sue conclusioni, ha ricordato che «I 3 parametri che non sono stati rispettati sono gli stessi da diversi anni, anche e soprattutto in quelli in cui amministrava Mazzaferro; anzi, stiamo migliorando le percentuali dopo nemmeno un anno dall’insediamento». Quindi, ha elencato una serie di obiettivi futuri: «la nostra sfida – ha detto – è di accorciare i tempi di riscossione a massimo un anno e mezzo dall’anno di competenza e non fare come si è sempre fatto che bisogna aspettare cinque anni per incassare i tributi. Anche sui lavori pubblici, nonostante i vincoli strettissimi di indebitamento, abbiamo già messo in cantiere i lavori nella scuola media che inizieranno a giugno per concludersi a settembre, e altre grandi opere previste. Ringrazio l’assessore Palermo per il gran lavoro svolto anche e soprattutto con grande senso etico. Stiamo recuperando somme a credito mai incassate da comuni che avevano in convenzione il servizio di segreteria e così via». Il primo cittadino dovrebbe tenere a breve una conferenza stampa per esporre tutte le nuove aliquote dei tributi comunali e i meccanismi perequativi previsti.
LA SORPRESA INIZIALE
Prima di chiudere, è il caso di ricordare che la seduta si è aperta con la lettura di una lettera con la quale il consigliere Mazzaferro ha informato il Consiglio che il movimento “Lista civica Patto Cittadino” ha deliberato l’espulsione della consigliera Serena Palermo «Per il progressivo – si legge nella lettera – distacco formale e sostanziale dalla lista civica nella quale è stata eletta, nonché per il comportamento distante ed in netto contrasto col nostro programma elettorale e le decisioni assunte nelle varie riunioni». Insomma, il movimento che fa capo all’ex sindaco Domenico Loccisano rimprovera alla giovane consigliera il «Pieno sostegno all’attuale maggioranza che governa il paese» e informa il civico consesso che ella «Non rappresenta più il nostro movimento, anche nelle commissioni dove è stata in precedenza indicata dal gruppo».
La Palermo (nella foto mentre segue la lettura della missiva da parte di Mazzaferro) ha detto di essere stata lasciata sola subito dopo le elezioni e di aver sempre trovato nella maggioranza i chiarimenti richiesti sulle singole questioni trattate.
Insomma, ora sarà libera di autodeterminarsi come meglio crede, anche se autonoma lo è stata fin da subito, come dimostra questo articolo dello scorso 11 ottobre che evidenzia come fosse palese la sua condotta sicuramente non improntata alla cieca obbedienza dei dettami del gruppo di appartenenza: