di Redazione
SANT’ILARIO DELLO IONIO- Di seguito l’intervista a Immacolata Policheni (detta Tina), candidata alla carica di consigliere della lista “Insieme per Costruire”, con candidato sindaco Pasquale Brizzi.
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Quali sono le motivazioni che l’hanno convinta a ripresentarsi per il rinnovo del Consiglio comunale di S.Ilario?
Non vorrei spendere le solite espressioni: spirito di servizio, principi democratici ed altro, che dò per scontato. Semplicemente le dico che tutti i cittadini devono mettere a disposizione della propria comunità una parte del loro tempo di vita per il bene comune. E lo dico, pensando soprattutto all’impegno delle donne, delle giovani donne, che devono impegnarsi di più nella vita politico-amministrativa per quella loro specificità particolare di essere portatrici di esperienze di genere che servono moltissimo a creare armonia nell’agire quotidiano delle pubbliche amministrazioni, in particolare in Calabria.
Lei ha posto problemi che vanno ben oltre l’orizzonte di S. Ilario.
Guardi, se ho ben capito il senso della sua domanda, le dico subito che talune forme di architettura istituzionale di cui si discute, tra cui le così dette quote rose, non solo non mi convince ma è una posizione ormai sconfessata negli ultimi venti anni di politica nazionale. Intendo dire che Berlusconi e Renzi, ognuno per la sua parte di responsabilità, hanno promosso una classe dirigente con tante donne ai posti di comando e con grandi risultati positivi. Tutto questo può essere riprodotto anche a livello di comunità locali. Ci sono donne intelligenti, capaci, oneste che sono davvero in grado di dirigere le nostre istituzioni.
S. Ilario è uno dei tanti comuni calabresi sciolti per infiltrazioni mafiose. Come agirete, lei e la sua maggioranza per scongiurare il verificarsi di un eventuale trauma istituzionale futuro di questo genere?
Lei pone un problema che brucia non solo sulla pelle della democrazia ma anche su quella dei cittadini. Gli esiti del commissariamento, in generale, non possono per loro natura intervenire sulle questioni strutturali dell’ente, limitandosi alla gestione ordinaria. Io credo che se riusciremo ad amministrare S. Ilario costruendo la normalità, coinvolgendo i cittadini nella costruzione partecipata del bilancio comunale , raccogliendone le proposte e le indicazioni in materia di sviluppo e di opere pubbliche, con imparzialità e trasparenza, otterremo lusinghieri risultati.
Entriamo nel merito delle questioni
Ma io credo che il territorio ed il suo corretto uso siano la prima risorsa di una comunità. Governo del territorio significa renderlo accogliente, ambientalmente sano, impegnarsi tutto l’anno e non solo in agosto a rendere le spiagge fruibili favorendo così anche il commercio e l’imprenditoria. Credo che il turismo, e non penso solo al mare ed alla spiaggia, ma a tutto quello che di storico, antropologico significa la Magna Graecia, può essere un investimento sociale su cui puntare con continuità e non solo per i periodi canonici, costruendo una rete insieme al resto dei comuni della locride affinché questa terra sia veramente un tutt’uno nella capacità di rappresentare i problemi con i livelli istituzionali più alti.
La Locride negli ultimi venti anni ha subito non solo la crisi occupazionale ma anche il depauperamento di importanti servizi sul territorio, come la sanità. Come si può recuperare in tal senso?
Guardi lei sta toccando un tasto a dir poco dolente. Avvertiamo, come cittadini e non solo come amministratori locali, che il progressivo impoverimento dei servizi ospedalieri, Locri, Siderno, è ormai una delle facce più brutte della medaglia. Nei giorni scorsi a Locri si sono incatenati dinanzi all’ospedale esponenti delle istituzioni locali, una forma di protesta dura ma necessaria. Un gesto che reclama attenzione trasversale di tutte le forze politiche. Mi chiedo: è possibile che migliaia di cittadini si ritrovino senza pronto soccorso ospedaliero? Senza che vi siano strumenti e servizi che possano rendere tranquilla la vita dei cittadini? Io credo che nella Locride sia necessario convocare gli ‘stati generali della sanità’, aprire una discussione con la Regione e lo Stato per il diritto alle prestazioni sanitarie, alle cure. Ma le pare che per una infiltrazione antidolorifica una cittadina locrese debba fare ricorso ai ‘Riuniti’ di Reggio Calabria? Io, nel mio piccolo, non ci sto, ed intendo rappresentare con garbo istituzionale ma con fermezza i veri problemi della mia comunità.