di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Per una volta ha alzato gli occhi dal registro e, prima dell’inizio della seduta di consiglio comunale di ieri, ha chiesto la parola. In maniera irrituale, se vogliamo, ma parlando col cuore in mano.
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Arturo Tresoldi è uno dei segretari comunali più conosciuti nel comprensorio. Presta servizio in numerosi comuni tra cui Marina di Gioiosa, appunto, in sostituzione della neo mamma Donatella Palmisani, Gioiosa Ionica e Antonimina, solo per citarne alcuni. Carattere mite e precisione tipica del ruolo, Tresoldi è uno di poche parole e a stento ricordiamo la sua leggera cadenza siciliana.
Ieri, però, ha voluto parlare. Anzi, si è sfogato e, davanti al microfono, ha parlato anche abbastanza a lungo, contestando l’orientamento del Governo Renzi teso a cancellare la figura del segretario comunale.
Nelle parole di Tresoldi c’era tutto l’orgoglio di appartenenza alla categoria di professionisti che svolge un ruolo fondamentale, di garanzia e controllo degli atti degli enti locali.
Loro, che per la logica degli incarichi cosiddetti “a scavalco” lavorano in palazzi municipali spesso abbastanza distanti tra essi, non ci stanno a passare per icone della burocrazia inutile e ben pagata.
Il segretario Tresoldi ha incassato la solidarietà di tutto il civico consesso mediante le parole del sindaco Domenico Vestito che ha ribadito il disappunto verso un modo di esternare proposte di riforma frutto di esigenze propagandistiche. Anche l’assessore Napoli, infine, ha lanciato qualche stoccata all’esecutivo guidato da Matteo Renzi accusato di pensare a istituzioni come il Senato, appunto, e la figura del segretario comunale, come qualcosa da abbattere, invece di rinoscoscerne il valore reale.