Carissime colleghe e carissimi colleghi di CALL & CALL,
ho letto il comunicato sindacale delle tre organizzazioni nazionali sulla prossima manifestazione del 4 giugno.
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Ho visto sulla rete, ma non solo, le vostre reazioni, le risposte di tante lavoratrici e lavoratori che “ci mettono la faccia”, che non vogliono tornare a essere fantasmi…
In questo momento, su questa battaglia, siamo dalla stessa parte.
Quello che voi, insieme ai sindacati, dite sulla situazione del settore dei call center è condivisibile. Sento che anche voi avete ben chiaro che la situazione non può andare avanti così, con regole che non tutti rispettano, con continue gare al ribasso, con prezzi che costringono le imprese a fare di tutto per cercare di resistere e, alcune, anche a prendere decisioni non facili come spostare il lavoro all’estero. Io, come CALL & CALL, non ho mai voluto farlo ma capisco bene che chi lo fa, lo fa per cercare di sopravvivere in un mercato sempre più impazzito verso il basso.
Mi sento di ringraziarvi per il vostro impegno: battersi contro le gare al massimo ribasso e per una regolamentazione delle delocalizzazioni significa avere a cuore la sopravvivenza e lo sviluppo del nostro settore.
Mai come in questo caso sento che stiamo combattendo, sia pure su due fronti diversi ma non contrapposti, la stessa battaglia per il futuro del nostro lavoro, fatto dai lavoratori e dalle imprese: non c’è futuro per le imprese senza la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, non c’è futuro per i lavoratori senza una crescita sana delle imprese.
E allora diciamolo insieme, forte e chiaro: basta alle gare che non tengono conto dei costi del lavoro, basta alle scappatoie facili e alle soluzioni che portano via il lavoro.
A Roma, virtualmente, ci sarò anch’io. E se ci mettete la faccia voi, posso girarmi dall’altra parte?
Umberto Costamagna
Presidente e fondatore del GRUPPO CALL & CALL