di Gianluca Albanese
SIDERNO – Quella del segretario generale della Cisl Annamaria Furlan è una vera e propria investitura ufficiale. Giunta alla scadenza del mandato e prima di dare corso a tutti gli adempimenti del caso (convocazione del consiglio nazionale e apertura della fase congressuale) la leader cislina ha proposto la nomina di Luigi Sbarra come proprio successore.
Un avvicendamento annunciato ma che riempie d’orgoglio chi ha sempre seguito la carriera di questo ragazzo partito dal piccolo centro di Pazzano e che ha scalato i vertici prima provinciali e poi regionali del sindacato cattolico, fino ad approvare alla segreteria nazionale. Un percorso fatto di ascolto e condivisione dei lavoratori e dei delegati di tutte le categorie, e di apertura ai cambiamenti della società e alla mutazione delle relazioni sindacali, in virtù delle quali Sbarra e la Cisl hanno saputo puntare per primi sul metodo della concertazione e sulla contrattazione di secondo livello.
E così, dopo Bombardieri da Marina di Gioiosa Ionica segretario generale della Uil, potremmo avere, a giorni, Luigi Sbarra da Pazzano segretario generale della Cisl.
Due locridei ai vertici delle principali sigle sindacali (insieme alla Cgil) d’Italia.
Segno, questo, che anche in una terra alle prese da sempre col dramma della disoccupazione e la presenza asfissiante della ‘ndrangheta, riescono comunque a emergere personalità di spicco e che – vivaddio – qualche volta la meritocrazia trionfa, come nel caso di Sbarra leader sindacale carismatico e dall’eloquio magnetico, frutto della passione giovanile per il teatro, gli studi e l’esperienza accumulata in lunghi decenni d’impegno sindacale.
E, a proposito di meritocrazia, vogliamo ricordare che, tra gli altri, ci sono due locridei di estrazione cislina che sono arrivati ai vertici delle strutture nazionali di riferimento. Si tratta del locrese Eugenio Serafino e del geracese Enzo Pelle, due professionisti che mostrano come il lavoro e la serietà paghino sempre.
Per il bene della Calabria, della Locride e del sindacato italiano.
Aspettiamo l’elezione ufficiale per augurare buon lavoro a Luigi Sbarra. Per il momento, gli giunga il nostro fraterno abbraccio e quello della sua terra che al sindacato chiede partecipazione, tutela e una vita diversa e migliore. Anche seguendo il suo esempio.