di Giacomo Crinò*
Nel nostro Paese una questione irrisolta è quella delle lungaggini burocratiche.
Organici degli enti carenti – non si fanno concorsi da decenni – e dirigenti “superincaricati e superesposti”, personale adibito “normalmente” a mansioni superiori, conflitti sulle competenze, ritardi nella “lavorazione” delle pratiche, ma, anche, decisioni disinvolte (ce lo raccontano poi le vicende giudiziarie): tutto questo è da superare!
Tralasciamo di parlare della Riforma del Titolo V e della Bassanini, sottolineiamo come si “impatta” nelle azioni.
La complicazione dei tempi e delle procedure o il ricorso molto frequente all’istituto del “Commissariamento” non hanno “fatto bene” al sistema.
Dobbiamo portare Regione e Stato a realizzare i progetti con un monitoraggio rapido della spesa, dei residui, dei contenziosi in atto, dei finanziamenti da implementare (si sconsigliano alla politica i soliti “Riassunti”).
Procedono l’incentivazione per la coltura del Bergamotto – la sinergia territoriale con l’Assessore Gianluca Gallo funziona – come i progetti nel campo turistico – quelli che abbiamo proposto, l’Assessore Fausto Orsomarso li sta valutando con interesse – come tante altre iniziative nostre e di tutti gli altri assessorati regionali.
Una coalizione, la nostra, che chiede il tempo di stagioni politiche che non siano afflitte dalla provvisorietà e dalle lacerazioni, anche dell’anima, per dimostrarsi una meritevole realtà politica ed amministrativa.
Dobbiamo battere le culture antipolitiche, favorire l’iniziativa d’impresa, vincere una diffidenza che è nata quando si è deciso, con la fine della Prima Repubblica, di stroncare la politica, di guardare prevenuti le attività economiche.
Cosicché la Politica (quella vera) possa misurarsi, senza ansie e nella legalità, per lo sviluppo del territorio.
*: capogruppo in consiglio regionale de “La Casa della Libertà”