R.& P.
Sul diritto all’istruzione abbiamo partecipato in questi mesi ad un acceso dibattito sulla stampa e sui social circa la necessità, da noi sostenuta, di procedere con estrema prudenza alla riapertura delle scuole in presenza, considerati i numerosi casi di riscontrata positività al Covid-19 e la diversa opinione dell’Amministrazione comunale e della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Bovalino, che sostengono invece la necessità di non interrompere in ogni caso l’attività didattica, invocando da parte degli adulti la necessità di rendersi disponibili e responsabili nel continuare a garantire il diritto all’istruzione.
Ovviamente, nonostante le diverse posizioni ampiamente argomentate, non abbiamo mai messo in discussione il momento prezioso e unico, da vivere però in totale sicurezza, che i ragazzi trascorrono a scuola: l’incontro con i compagni, il confronto tra punti di vista differenti, la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo e di sperimentare le proprie capacità.
Ecco perché oggi appare quantomeno paradossale non leggere le stesse parole di grande attenzione da parte di chi ha difeso la necessità del diritto allo studio per la sentenza del Tribunale di Locri, che ha accolto il ricorso di due genitori che hanno considerato la condotta del Comune di Bovalino discriminatoria nei confronti del loro bambino portatore di handicap, al quale non era stato riconosciuto il numero di ore previste all’interno dei PEI per l’assistenza alla comunicazione e all’autonomia, rendendo così impossibile la frequenza scolastica del bambino.
Un atteggiamento, quello dell’Amministrazione comunale, lesivo dei diritti dei minori svantaggiati e ribadito da numerosi pronunciamenti del TAR e numerose sentenze che dichiarano che cancellare tutte o parte delle ore settimanali agli alunni con disabilità, previste dalla loro programmazione educativa, è un atto illegittimo che crea un danno al giovane in formazione.
Inspiegabile quindi questo atteggiamento, considerato che è stata proprio l’Amministrazione comunale, assieme alla Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, a voler affermare la difesa dei “diritti dei bambini”, intitolando loro il nuovo Parco Urbano recentemente inaugurato nel nostro Comune.
Riteniamo per le stesse motivazioni inaccettabili le dichiarazioni alla stampa dell’assessore alle Politiche Sociali Filippo Musitano, che sceglie il silenzio in quanto “c’è un giudizio in corso”, piuttosto che accettare di riconoscere il diritto del bambino alle ore di assistenza previste dal PEI.
La difesa dei diritti a queste latitudini diventa sempre più uno slogan, si fa un gran parlare di inclusione scolastica, di cultura dell’inclusione, di integrazione, ma proprio a scuola si consuma ogni anno il peggiore dei delitti contro il diritto allo studio dei ragazzi e delle ragazze con disabilità.
In questi casi fare un passo indietro, rimettendo il proprio mandato, sarebbe forse la soluzione politicamente più idonea a salvare ciò che di salvabile rimane in questa triste vicenda.
Naturalmente il nostro auspicio è che non siano più i genitori a dover pagare avvocati, per vedere finalmente riconosciuto il diritto dei propri figli ad usufruire delle ore di assistenza adeguate ai loro bisogni.
Bovalino, 03/03/2021
Gruppo Consiliare “Nuova Calabria”
Il Capogruppo
Maria Alessandra Polimeno