di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Sono da poco trascorse le 23, orario fissato per la chiusura delle operazioni di voto ed è iniziato lo scrutinio delle schede per il rinnovo del Parlamento Europeo. Solo ora, dunque, pubblichiamo questo intervento di Pino Mammoliti, tra i fondatori dell’osservatorio politico “Spazio Aperto” che trae spunto dalla polemica scaturita dalla gaffe di Vincenzo Bombardieri nel comizio di chiusura della campagna elettorale delle elezioni comunali di Roccella Ionica per scagliare un fendente contro la segreteria provinciale del Pd. Il sillogismo, per la verità, non è immediato. Lasciamo, dunque, al lettore ogni interpretazione dello scritto di Mammoliti, destinato, come sempre, ad alimentare parecchie polemiche.
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«Il linguaggio politico – scrive l’avvocato Mammoliti – ha subìto, negli ultimi anni, una forte involuzione espressiva e motivazionale, registrando ulteriori degradazioni in fase elettorale. Io ne rappresento la prova vivente!
Intervengo così, per comprendere le espressioni utilizzate (ingiustamente) e incriminate (giustamente) dal collega Bombardieri nei confronti di Circosta durante il comizio di chiusura della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Roccella.
Premesso che l’involontaria frase di ieri non colpisce né Circosta né Locri, le ragioni esposte da Vincenzo Bombardieri danno la prova della emotività e si collocano in una cornice condizionata dalla disputa elettorale e dall’inutile spargimento di fiato; la testimonianza resa sabato su “Lente Locale” nei confronti di Locri chiude l’incresciosa vicenda».
Fatta questa lunga premessa, Mammoliti parte con l’affondo: «Due questioni – aggiunge il fondatore di “Spazio Aperto” rimangono però sul campo:
La 1° è rappresentata dalla virulenta azione di divisione fortemente perseguita a Roccella, come in tutti i paesi della Locride, da parte della Dirigenza Provinciale di continuare a tenere un partito diviso in più fazioni allo sbando e senza linea politica unitaria, sì da consentire ad ignoranti, cialtroni, nullafacenti e servizievoli yes-men di ottenere benefici di ogni genere senza dar conto al P.D.;
La 2° che discende direttamente dalla 1°, è costituita dalla circostanza che la mafia in ogni città si alimenta dall’assenza di regole etiche dei partiti politici, incapaci o, peggio ancora, volutamente interessati a non trovare soluzioni rispetto all’insorgere delle divisioni tra gli iscritti.
E’ forse questo l’estremo azzardo – conclude la nota di Mammoliti – concesso a chi vuole ancora una volta scandagliare scrupolosamente le possibilità che fragilmente residuano alla buona politica per rimuovere urla e inganni».