di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Un incontro per capire cosa fare del proprio lavoro. I proprietari delle attività commerciali presenti sul lungomare si sono recati in Comune, ieri pomeriggio, per chiedere notizie alla triade commissariale, su come si è deciso di organizzare una stagione estiva che sembra non riuscirà a decollare, ma nonostante aver atteso diverse ore, non hanno ottenuto nulla.
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L’unica risposta avuta è stata da parte di uno dei tecnici chiamati dalla triade commissariale per la gestione amministrativa dell’Ente, Armando Brescia, il quale ha chiesto loro di pazientare e che, da li a breve, la commissione avrebbe diramato un comunicato con il quale spiegare le intenzioni e le decisioni prese affinché la stagione estiva possa iniziare. Del comunicato per il momento nessuna traccia.
I proprietari delle attività hanno confermato di essersi recati in Comune solo per avere contezza della situazione, notizie certe in considerazione delle tante che circolano a cui non si capisce se dare credito o meno, ma loro malgrado non sono riusciti a risolvere nulla.
Notizie che si rincorrono in base alle quali non si sa se riusciranno ad avviare le proprie attività, non si capisce quanti lo potranno fare, quanti sembra abbiano avuto la rassicurazione che lo faranno e quanti questa rassicurazione non l’hanno avuta.
Con la loro presenza in Comune non hanno fatto altro che chiedere contezza di una situazione che, fin dai momenti successivi alla mareggiata che ha devastato il lungomare era stata chiesta in tutta una serie di atti protocollati dai rappresentanti territoriali della CNA Balneatori Calabria.
Atti i quali, tranne in un caso, non hanno ottenuto risposta.
Il primo risale al 4 marzo scorso, protocollo numero 6, con la quale è stato chiesto di poter visionare i documenti relativi alla richiesta di calamità naturale. Sempre il 4 marzo si è chiesto di prendere visione di tutta una serie di documenti, tra i quali, il Piano Spiaggia in vigore e la copia della relazione di adeguamento dello stesso.
La successiva richiesta porta la data del 27 marzo, con il quale si è segnalata l’urgenza di interventi e l’avvio di una fase di concertazione tra le amministrazioni interessate per trovare una soluzione al problema creatosi sul lungomare che di fatto mette a rischio il regolare avvio della stagione estiva. Documento che i rappresentanti della CNA Balenatori Calabria hanno inviato al Comune di Reggio Calabria, ottenendone risposta.
Del 31 marzo, con protocollo numero 16, la richiesta di incontro con la commissione straordinaria per discutere dello stato di calamità, annullamento o rinvio del canone demaniale, effettiva disponibilità del rilascio delle autorizzazioni demaniali per la stagione 2014, il chiarimento sul progetto di messa in sicurezza di tutta l’area interessata, la garanzia dell’effettiva apertura della stagione balneare entro il 30 aprile scorso.
Solo questo atto protocollato ha ottenuto una risposta scritta il 29 aprile scorso, con la quale il responsabile del settore quattro nell’evidenziare di non essere competente ha indirizzato l’atto al settore numero uno, dal quale non è pervenuta, però, alcuna risposta, e confermando, sempre il responsabile del settore quattro, di aver redatto il progetto preliminare consegnato alla Provincia che ne avrebbe curato gli aspetti esecutivi.
La triade commissariale della quali non si saprà quanti dei componenti rimarranno fino alla fine, sembra che sia proprio il presidente a concludere prima l’esperienza sidernese, si sono trincerati dietro una riunione urgente.
Ma i balneatori hanno fretta di capire cosa fare, ci vanno di mezzo le loro attività, vorrebbero capire cosa si risolverà con i lavori sul lungomare, ma soprattutto quanta e quale parte di quella distrutta potrà essere messa in sicurezza, una domanda strana, forse, ma ancora neanche questo si è capito veramente.