di Simona Masciaga
SIDERNO – Avvincente, introspettivo, drammaticamente bello e coinvolgente, il romanzo storico “Berlino 1940: la convocazione” di Nadia Crucitti (ed. Città del Sole), torna alla ribalta grazie ad una presentazione on line avvenuta lo scorso 2 febbraio per opera dell’Associazione ALB di Siderno, collocato in una serie di ben 4 incontri in occasione della Giornata della Memoria.
Il testo, non di recente pubblicazione, pur già noto alle critiche letterarie, mette a fuoco personaggi realmente esistiti inquadrandoli nel contesto socio-politico-culturale del nazionalsocialismo e, di riflesso nell’antisemitismo.
Tratto dalla biografia dell’attore regista Veit Harlan, uomo vanesio, opportunista, in cerca di affermazione, lo stesso non si risparmia con lo stringere amicizie “giuste” all’epoca pur di ottenere il successo; Harlan stringerà una forte amicizia con il terribile Ministro per la propaganda nazista Goebbels e con lo stesso Fuhrer.
Pur non essendo un antisemita, infatti lo stesso sposerà in prime nozze un’ebrea da cui divorzierà, Veit Harlan è affascinato dalla dimostrazione di potenza del regime palesato attraverso le sontuose e scenografiche adunate naziste, dall’aspetto cupo e marziale delle Schutzstaffel, dai roghi di libri di stampo ebraico o comunista pubblicamente e teatralmente dati alle fiamme per volontà dell’amico Goebbels il quale gli commissionerà la regia del film Jud Süss, film che passerà alla storia come il simbolo del più efferato antisemitismo e per il quale lo stesso Harlan ne sarà ricordato con sdegno, processato ad Amburgo , pur ottenendone l’assoluzione, ma che macchierà la sua carriera.
Romanzo dinamico che si trasforma in racconto di carattere dove il ritratto psicologico, pur non essendo a volte direttamente fornito dall’autrice, scaturisce dall’abile descrizione comportamentale, dalle azioni e dalle reazioni emotive che vanno ad integrare il profilo fisico più o meno descritto.
Testo che ben si è prestato alla realizzazione teatrale per la validità didascalica, presenta tra le pause narrative, la semantica ben organizzata e attraverso il discorso libero, sia esso diretto che indiretto, rende facilità di lettura e di interpretazione.