DI SEGUITO LA NOTA DEL REFERENTE LOCALE DEL CIUFER ANTONIO GUERRIERI
Il taglio “lineare” al contributo regionale per il trasporto pubblico deciso dalla Regione Calabria lo scorso aprile avrà conseguenze devastanti sulla mobilità, soprattutto, al solito, lungo la linea jonica.
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E’ prevista, infatti, la inspiegabile soppressione dei principali collegamenti ferroviari dei pendolari, quelli più difficili da sostituire con il mezzo privato o con un’autolinea in quanto trattasi di quelli a più lunga percorrenza e/o in fascia oraria più scomoda come il collegamento Reggio Calabria – Crotone delle 5:05, già vergognosamente soppresso al sabato a partire dallo scorso settembre per via del pensionamento di molti ferrovieri non compensato da trasferimenti o nuove assunzioni o quello serale Catanzaro Lido – Reggio Calabria delle 18:05 che è quello che permette il rientro a casa dopo una giornata di lavoro alla maggioranza dei pendolari locridei e reggini con base di lavoro nel crotonese e nel catanzarese nonché il Sibari – Reggio Calabria della sera.
La Regione Calabria, nelle persone del dermatologo e assessore ai trasporti Luigi Fedele e dell’ex Presidente Giuseppe Scopelliti, giustamente penalizzato dal recente voto europeo richiesto ai pendolari calabresi con sfacciata presunzione, ha nuovamente deciso di giocare sulla pelle dei calabresi che più di altri vivono lo scotto di aver trovato lavoro lontano da casa, ma che al tempo stesso hanno deciso di non abbandonare il proprio paese spostandosi ogni giorno in lungo e largo in Calabria con i mezzi pubblici rimasti dopo la lunga serie di soppressioni e farse tragicomiche come la finta soppressione di settembre 2013, annunciata e non reale, che ha comportato per circa un mese l’effettuazione di treni fantasma che hanno viaggiato vuoti perché, di fatto, non segnalati all’utenza col silenzio complice della Regione, cliente istituzionale del servizio.
Il C.I.U.FER (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali) denuncia l’ennesima decisione schizofrenica della Regione Calabria che è l’unica e vera responsabile dello smantellamento del servizio di trasporto pubblico in Calabria in quanto incapace di gestire al meglio le risorse disponibili, di pretendere qualità nel servizio erogato da Trenitalia, di programmare e pianificare una serie di armonizzazioni orarie e tariffarie tra i diversi vettori, di rimediare al caro benzina, e artefice del perdurare dell’azione di accentramento degli altri servizi pubblici nei vari territori e della parallela rarefazione dei servizi di trasporto ancor più vitali per raggiungere agevolmente i centri di erogazione del servizio dai comuni spogliati di quest’ultimi in ottica di spending review.
In queste ore i pendolari calabresi abituali frequentatori dei treni in via di soppressione stanno autonomamente e spontaneamente avviando una serie di raccolta firme che verranno inviate alle autorità competenti, ma è necessario che anche le istituzioni locali, i partiti, le associazioni e altri liberi cittadini facciano sentire la propria voce in merito anche chiedendo conto ai rappresentanti territoriali degli attuali amministratori e consiglieri regionali, co-responsabili in un modo o nell’altro delle condizioni vergognose in cui versa il trasporto pubblico locale calabrese, che rendono quasi impossibile il diritto alla mobilità, che, in una regione come la Calabria, è ancor di più alla base di tutti gli altri diritti in quanto necessario e vitale per gli spostamenti utili a usufruirne agevolmente.
Il C.I.U.FE.R. chiede quindi con forza il ripristino e il potenziamento l’offerta attuale nonché chiarimenti sul mancato impiego degli 80 milioni di euro previsti per l’elettrificazione della Lamezia Terme – Catanzaro Lido e un tratto mai individuato tra Catanzaro Lido e Sibari o Catanzaro Lido e Melito di P.S.. Chiede inoltre chiarimenti sulla mancata partecipazione della Regione Calabria ai decisivi lavori in cui si è decisa la rimodulazione dei “corridoi europei” e che hanno stabilito l’esclusione della Calabria (e della Sicilia) dai piani europei per gli anni a venire con tutto ciò che di penalizzante consegue. Data la delicatezza della questione, apparsa su alcuni organi di stampa nei mesi precedenti, si rilancia poi la richiesta di chiarimenti all’assessore Fedele in merito alla coincidenza tra il suo cognome e quello dei soggetti all’interno dell’assetto societario della Venus Lines di Reggio Calabria, la prima autolinea privata nata in Calabria dopo decenni e proprio in concomitanza con la sua nomina di assessore regionale ai trasporti
Antonio Guerrieri
Referente C.I.U.Fe.R. Locri