R. & P.
Noi Cittadini Calabresi dovremmo commissariare il Governo nazionale, perché sulla Sanità ha dimostrato di gestire peggio delle peggiori giunte regionali la nostra Sanità.
Da Cotticelli, nominato dalla Grillo, Ministro del Movimento 5Stelle, alla farsa vergognosa della nomina del Commissario da parte del Ministro Speranza (nome omen…), che, bontà sua ha pensato bene, dopo aver dovuto suo malgrado bocciare una nomina fatta per “amicizia” e tanti rifiuti eccellenti, di regalarci un altro alto graduato dell’Arma, tutti messi a guardia del bidone vuoto piuttosto che per comprovate capacità gestionali, giusto per non smentire la convinzione che la poca volontà di cambiare paradigma gestionale per quanto riguarda la Sanità in Calabria è trasversale agli schieramenti e alle contrapposte ideologie.
Così da Scura che si lamentava di non essersi potuto esprimere al meglio, al Capo della protezione Civile rimosso perché durante la drammatica crisi non sapeva cosa fossero i “ventilatori” per le terapie intensive, a Cotticelli che non sapeva di dover redigere lui il Piano Covid Regionale, a Longo che è stato scelto dopo tanti “no, grazie” e subito in apnea, il Calabrian Sanity show è andato avanti.
E dopo Emergency (arinomen omen…), abbiamo visto i tanti rifiuti e le dimissioni lampo, lo psicodramma nella nomina del nuovo Commissario che doveva gestire l’emergenza commissariale, che avrebbe dovuto gestire l’emergenza Covid nonostante il Commissario, che era emergenza già dovuta all’emergenza generale della Sanità calabrese, già commissariata da 11 anni, che aveva palesato a sua volta in modo drammatico l’emergenza strutturale e determinato la prima zona rossa non per incidenza del Covid ma per l’assoluta scarsità e precarietà delle strutture sanitarie e ospedaliere scampate alla politiche delle chiusure senza determinare alcuna eccellenza nelle strutture rimaste aperte.
Un dramma iniziato con la defunta Presidente Santelli, che, dramma nel dramma, ha innescato un altro maccheronico mandato che doveva durare due mesi e a seguito dell’emergenza emergenziale nonostante Emergency e “Speranza” durerà quasi un anno, salvo altre emergenze innescate dalle ormai molteplici emergenze già stabilizzate e durature nel tempo.
Così, dopo i Commissari graduati ed Emergency, ecco spuntare il mago Spirlì e le piume degli Alpini.
Uno sembra volerci curare con l’aglio, le unghie e le piume dell’aquila miste a ‘nduja e peperoncino e l’altro, (Figliuolo ariarinomen omen…) che viene a fare una passeggiata in stile “turismo del macabro” passeggiando sulle rovine della Sanità Calabrese alla ricerca di qualcosa che lo Stato non ha saputo, né voluto, creare per iniziare a vaccinare con un ritmo superiore al contagio giornaliero.
La buona notizia, continuando nel tentativo di ridere amaramente per non piangere, è che da lunedì saremo di nuovo zona rossa.
La cosa più seria vista finora è la continua lotta tra mago Spirlì e il Tar delle mamme. Mai come oggi, forse, l’essere sparpagliati in giro per tutto l’universo mondo potrebbe essere una fortuna. Alcuni di noi, almeno, vivranno in una situazione normale dove le emergenze non si moltiplicano più veloci delle varianti del virus.
Prendendo in prestito un verso del VI canto del Purgatorio Della Divina Commedia, tanto richiamata in questi giorni, descriviamo così la Sanità Calabrese:
“Ahi, Sanità Calabra, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non più luogo per curarsi, ma caserma e bordello”.
Direttivo Associazione Culturale “Spiriti Liberi Calabresi”