(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – Dopo anni di stallo, nuovo inizio per la riapertura del cantiere del neo Palazzo di Giustizia, inaugurato (per la terza volta) questa mattina, i cui lavori interrotti, sono ripartiti proprio oggi, con il prefissato obiettivo di completare l’importante e strategica opera pubblica per Locri e per tutta la Locride che attende da oltre 20 anni, di essere portata a compimento (costata milioni di euro), dopo un iter amministrativo più volte “inceppato” da intoppi burocratici.
Presenti alla cerimonia, oltre ad alcune autorità civili e militari, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, il direttore Provveditorato Opere Pubbliche Calabria e Sicilia, Gianluca Ievolella, il presidente del Tribunale, Fulvio Accurso, il procuratore della Repubblica, Luigi D’Alessio e il vescovo, Francesco Oliva.
«Quello di oggi – ha espresso in apertura il sindaco Giovanni Calabrese – rappresenta un momento importante per la Città, perché dopo un calvario, ripartono finalmente i lavori per la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia. Un percorso tortuoso – ha proseguito il primo cittadino – iniziato quasi 25 anni fa, tante sono state le vicissitudini incontrate, superate grazie all’impegno sinergico delle istituzioni coinvolte. La ripresa dei lavori è un momento di soddisfazione per la Città di Locri e per l’intera Locride e malgrado le difficoltà incontrate in questi anni, non ci siamo mai arresi, superando tutti gli ostacoli che rischiavano di far rimanere il nuovo Palazzo di Giustizia, un’incompiuta al centro della città. Siamo convinti che questa, sia la volta buona. Un particolare ringraziamento – ha aggiunto – al provveditore Ievolella, il cui impegno è stato determinante per arrivare alla ripresa dei lavori e ai vertici della Magistratura, che con il procuratore d’Alessio e con il presidente Accurso e l’ex presidente Palermo, non si sono mai arresi».
L’intento dell’Amministrazione, come ribadito altresì dal primo cittadino, è realizzare il progetto della “Cittadella della Giustizia” che prevede nella stessa area dove già ha sede la Caserma del Gruppo Carabinieri di Locri e nella quale sorgerà anche il nuovo Palazzo di Giustizia, anche la nuova Caserma del Gruppo Guardia di Finanza della Città, il cui iter amministrativo è già stato avviato, curato direttamente dall’Agenzia del Demanio.
«L’appuntamento di oggi – ha poi preso la parola il presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso – è il frutto di un anno di interlocuzioni costanti, per superare i mille ostacoli per poter nuovamente riprendere l’esecuzione di queste opere. Ritengo sia stato indegno che questo Palazzo di Giustizia per tanti anni – ha chiosato – abbia rischiato di rimanere un’incompiuta pubblica, spesso a causa delle numerose infiltrazioni mafiose esistenti. Il nostro intento, è operare con tutte le diverse interforze per un massiccio monitoraggio costante sul territorio, su uomini, mezzi e forniture, per impedire ciò che in passato ha determinato la stasi prorogata per tanti anni. Far ripartire un meccanismo virtuso è molto complicato. Ciascuno di noi ha fatto la sua parte e continueremo a farla».
A definire “il frutto dell’ostinazione”, l’incontro odierno, è stato il procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio « Non c’è nulla di peggio – ha dichiarato – per lo Stato, che il mancato completamento di opere pubbliche. Ci vuole ostinazione e forza d’animo per cercare di porre riparo a questo sconcio, perché quello che è uno sconcio, domani dovrà diventare la “Casa della Legalità.” La presenza dello Stato sarà efficace e indispensabile in queste terre che hanno solo bisogno di andare avanti. Insieme all’Ufficio di Procura – ha sottolineato – vigileremo, affinchè tutto venga attuato nella più assoluta legalità, una vigilanza di ausilio a chi quest’opera deve materialmente completare. Dobbiamo evitare qualsiasi interferenza della criminalità organizzata che possa interrompere il completamento dell’opera».
Anche secondo il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, ci sono tutti i presupposti affinchè questa, sia la volta buona «Oggi – ha commentato – non inauguriamo il nuovo Palazzo di Giustizia ma un punto di passaggio fondamentale, un momento di speranza. Credo che quest’opera valorizzerà ulteriormente questa zona, che mi sta molto a cuore, anche per il mio passato professionale. Non so se sarò in carica quando sarà inaugurato il nuovo Palazzo di Giustizia, ma sarò ben lieto di ritornare».
Intervenuto, durante la cerimonia di inaugurazione, anche il direttore del Provveditorato Opere Pubbliche Calabria e Sicilia, Gianluca Ievolella che ha anticipato alla stampa che saranno tre, gli anni fissati per il completamento dell’opera, in accordo con la Società Caruso Costruzioni che ha in appalto l’opera «Alla fine dell’anno scorso – ha ricordato – mi stavo arrendendo anch’io. Alla fine, con le poche unità di personale di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza, ci abbiamo riprovato, riattivando questo progetto, con l’ultimo “Decreto Semplificazioni”, dimostrando che lo Stato in Calabria, ce la può fare. Abbiamo utilizzato questo tempo – ha concluso – per ottimizzare il progetto dal punto di vista tecnologico, secondo nuove norme relative ai contenuti ambientali minimi e ad un sistema di produzione e recupero energetico».
VIDEO ESCLUSIVO DELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE CON I DIVERSI INTERVENTI