SIDERNO- Il Tribunale Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, accogliendo l’istanza dell’ Avvocato Antonio Speziale, ha disposto il dissequestro degli immobili appartenenti alla famiglia di Antonio Futia, inteso “ngilla”, attualmente detenuto in quanto imputato nel processo “Recupero bene comune” in corso di celebrazione dinnanzi al Tribunale Penale di Locri. Accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al narcotraffico, il Futia, che nelle informative di Polizia è ritenuto appartenere alla consorteria dei Commisso di Siderno, è considerato esponente di vertice della c.d. cosca della Lamia, unitamente al cognato Correale Michele inteso “Zorro”. Il sequestro era stato disposto circa un anno fà in seguito dell’arresto del Futia e riguardava, non soltanto l’azienda “Autotrasporti Futia”, ma pure degli immobili di pertinenza del nucleo familiare originario dell’imputato, ossia della famiglia del genitore Futia Michele. Il vincolo cautelare con finalità di confisca era stato disposto dall ’autorità giudiziaria sul presupposto che quei beni, pur se intestati a soggetti diversi dal preposto, fossero nella disponibilità di quest’ultimo e, comunque, realizzati con proventi illeciti del Futia Antonio. L’Avvocato Antonio Speziale, legale di fiducia della famiglia Futia, ha eccepito che l’accusa avrebbe dovuto fornire la prova rigorosa che i beni sequestrati si trovassero nella disponibilità di fatto del preposto, deducendone quindi l’assenza dei presupposti per procedere dal sequestro alla confisca. Il legale ha sostenuto, attraverso perizia contabile e produzione di documentazione, che gli immobili in parola, oltre ad essere stati edificati sul suolo di proprietà del padre dell’imputato, erano stati realizzati in economia in un arco di tempo abbastanza lungo, attraverso redditi di lavoro e risparmi che la famiglia Futia era riuscita ad accumulare progressivamente nel corso del tempo. Il Tribunale per le Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, accogliendo le ragioni del difensore, nonostante il parere contrario dell’Ufficio di Procura Distrettuale, ha rigettato la richiesta di confisca del Questore di Reggio Calabria, disponendo il dissequestro degli immobili di Contrada Lamia di Siderno e la conseguente restituzione ai proprietari.
ANTONELLA SCABELLONE