R & P
Il decreto “sblocca concorsi” sicuramente rappresenta una grande opportunità di rilancio per l’occupazione e per il rinnovamento della pubblica amministrazione al Sud, vorrei però farmi portavoce delle perplessità che dai territori mi vengono segnalate riguardo al metodo di reclutamento. Appare infatti evidente che una preselezione dei candidati legata esclusivamente ai titoli ed all’esperienza maturata risulti assolutamente penalizzante nei confronti dei giovani laureati che, pur vantando competenze e studi al passo con l’evoluzione e le trasformazioni che la società ed in particolare la P.A. affronta, si vedrebbero preclusa la possibilità di partecipare al concorso per meri motivi “generazionali”. Il pericolo è, infatti, quello di penalizzare proprio quei giovani che studiano e si sacrificano per anni sperando proprio nello sblocco dei tanto attesi bandi nella PA. Si rischia di perdere una grande occasione non valorizzando le competenze che i ragazzi del Sud hanno da offrire per lo sviluppo della loro terra, nonché di ingrossare l’emorragia in atto ormai da decenni.
Sarebbe opportuno dunque rivedere le modalità di selezione affinché si garantisca, anche nel rispetto dei principi costituzionali basati sulla non discriminazione e parità di accesso ai pubblici concorsi, l’ammissione alle prove dando la possibilità a tutti di misurarsi sul campo.
Chiedo pertanto a tutti i parlamentari del Sud di rappresentare attraverso tutti gli strumenti istituzionali a loro disposizione una questione che riguarda tanti giovani neo laureati che rischiano di rimanere esclusi da un’importante opportunità di inserimento professionale se non vengono rivisti gli attuali criteri di selezione del decreto 44/2021.
F.to Marcello Anastasi
Consigliere regionale e Capogruppo di “Io resto in Calabria”