SIDERNO – Voglia di concretezza. E’ quella che esprimono gli imprenditori organizzati della Locride che questa sera sono riuniti nella sede dell’associazione Codici per stilare un documento unitario da presentare al grande meeting della cooperazione di sabato e che vorrà mettere al centro l’attività instancabile di chi non lesina energie per far crescere questo territorio, anche se si è stufi delle promesse non mantenute da parte dei rappresentanti istituzionali. La riunione dell’associazione Libera Impresa è ancora in corso, insieme ai rappresentanti di altri importanti realtà associative del territorio e tra qualche ora il documento unitario da presentare sabato per contribuire alla Rivoluzione Culturale della Locride verrà anticipato agli organi di stampa. Per ora, dunque, possiamo solo evidenziare alcune proposte base presentate nelle prime due ore di partecipata discussione in cui il Corsecom, Ali, Siderno Presente e Futura, la Consulta cittadina e altre realtà importanti che sono finalmente un tutt’uno, intendono portare avanti in maniera determinata e concreta. Il tempo dei quaderni di doglianza è finito, ed è inutile limitarsi a rimuginare sulla crisi, sulla tassazione elevata come il costo del denaro, sulla stretta del credito da parte delle banche e sugli amministratori che spesso non sono all’altezza della aspettative. Nell’incontro coordinato da Marcello Attisano, infatti, è emersa la volontà di un’azione dimostrativa e simbolica, come quella di spegnere le luci degli esercizi commerciali in un’ora che si andrà a stabilire, ma anche di guardare in faccia le istituzioni facendo in modo che siano le realtà civiche e produttive a condizionare l’attività della politica e degli amministratori «Come avviene – ha detto Mario Diano – in Emilia Romagna». E quindi, al netto della ormai tristemente consueta elencazione dei problemi che attanagliano il nostro territorio, oltre che a un confronto diretto con amministratori e commissari prefettizi della zona per rimodulare l’imposizione fiscale a livello comunale, gli imprenditori vanno oltre, e su proposta del commercialista Giuseppe Iurato, vogliono alzare l’asticella proponendo, sabato, di scegliere in maniera aperta una-due figure da candidare alle prossime elezioni politiche in maniera scevra da condizionamenti ideologici o dall’appartenenza partitica, ma capaci di ottenere, in primis, un decreto Locride che dia a questa zona definita «La più tassata, bistrattata e dimenticata d’Italia» i benefici della zona franca. Una sorta di “vincolo di mandato” che sarà anche irrituale, ma in cui gli strumenti per attrarre investimenti e agevolazioni fiscali della Locride non siano più proposti dal politico di turno che viene da fuori, ma vengano fuori da un sentire comune espresso dal territorio, dalle associazioni che ne fanno parte e dalle forze produttive della zona. Una rivoluzione, insomma. Che ha bisogno di date e tempi certi per essere realizzata. E così, in attesa del documento unitario che verrà letto sabato, non ci rimane che prendere nota della concretezza dei contenuti esposti e della consapevolezza, emersa da più parti, che solo ragionando in maniera associata e scevra da campanilismi e particolarismi, questo territorio potrà uscire dalle secche in cui si trova.
GIANLUCA ALBANESE