di Questura Lamezia Terme
Nella giornata del 30 aprile scorso, gli uomini della Polizia di Frontiera Aerea dell’Aeroporto di Lamezia Terme hanno deferito all’Autorità Giudiziaria A. S., medico di 45 anni originario del reggino e residente a Milano, per aver violato le norme sanitarie in materia di covid-19 e per aver fornito false dichiarazioni alle pubbliche autorità.
Nel pomeriggio del 27 aprile scorso, A.S. era risultato positivo al tampone molecolare a cui si era sottoposto a Reggio Calabria, ma all’Unità di crisi, che lo aveva contattato per informarlo e raccomandargli di sottoporsi a quarantena obbligatoria, aveva dichiarato di trovarsi già a Milano ove era giunto con un volo Ryanair preso in giornata. Pertanto, veniva contattata la compagnia aerea e la #Polaria dell’aeroporto di Lamezia Terme.
Il personale dell’Ufficio Operativo e della Squadra di P.G. della #Polaria, attivatosi immediatamente, accertava, non solo che il medico non era partito nella giornata, per come aveva invece riferito, ma anche che lo stesso era in procinto di imbarcarsi sul volo Ryanair delle ore 21:30 per Milano Malpensa.
I poliziotti, quindi, individuavano e controllavano il soggetto, nella sala delle partenze nazionali, impedendogli di imbarcarsi sul volo e diffidandolo a recarsi presso il proprio domicilio, in provincia di Reggio Calabria, ove osservare la quarantena sanitaria obbligatoria.
Lo stesso è stato, altresì, deferito alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per aver fornito false dichiarazioni alle autorità dell’Unità di Crisi Covid di Reggio Calabria e per aver tentato di imbarcarsi su un volo, nonostante fosse a conoscenza della sua positività al covid-19, col rischio di diffondere il contagio sia nell’aeroporto che a bordo dell’aeromobile, violando deliberatamente le norme sanitarie vigenti che, peraltro, per la sua professione di medico, sicuramente conosceva.
Ancora una volta, il dispositivo di sicurezza attuato dagli operatori della Polizia di Frontiera di Lamezia Terme ha consentito di cogliere ottimi risultati nella prevenzione della diffusione del virus, salvaguardando la salute pubblica e, in particolare, alcune decine di passeggeri del volo diretto a Milano.