di Umberto Lopresti
“Lavorare con lentezza
senza fare alcuno sforzo
chi è veloce si fa male
e finisce in ospedale.”
Enzo del Re
Lavorare con lentezza
Lavorare con lentezza anzi, meglio, vivere con lentezza. Proprio alla lentezza è saggiamente dedicato il volume di Rossella Scherl dal titolo “Racconti in tre tempi”, edito da Città del Sole Edizioni nella collana “La bottega dell’inutile”.
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I tre tempi suggeriti dal titolo dividono le storie affiancandole al tempo di sorseggiare un caffè, a quello dell’attesa dell’ebollizione dell’acqua per preparare un buon piatto di pasta e a quello per gustarsi un tramonto con i piedi accarezzati dal ritmo lento del respiro del mare.
“Contro il logorio della vita moderna” l’autrice ci dona le sue storie per arricchire i piccoli momenti della quotidianità che spesso non riusciamo ad assaporare, per ritrovarne l’autentica bellezza in compagnia di quel grande piacere che è il rituale della lettura, celebrando così lo sposalizio tra la cultura (la lettura) e la coltura (che permette ai frutti della terra come il caffè di allietarci la vita).
Molti ormai credono che la lentezza sarà il vero lusso del futuro. La nostra autrice, che vive in luogo “a sud di nessun nord” chiamato Sudalia, vuole godere e farci godere di questo lusso ora, attraverso quel meraviglioso e inutile gesto che è la lettura.
Una leggenda narra che il mondo continuerà a girare fino a quando ci sarà qualcuno che racconterà una storia. Ora che le grandi narrazioni sono implose non ci resta che saper gioire delle piccole storie, storie come quelle che ci dona Rossella Scherl, storie brevi, minimali, essenziali, che accarezzano la possibilità di trasformarsi in poesia:
“Sono le lucciole e il fuoco di un camino. Sono un cane bastonato e un gatto sacro di Birmania. Sono Aladino e Cenerentola, Pinocchio e la balena, Kim e la sua giungla. Sono il leone e la gazzella. Un bracconiere e un pescatore di frodo. Sono il signore che porta il cappello e un poveraccio che lo tende. Sono Abramo e Maometto, Toro Seduto e Magellano, Kunta Kinte e l’Isola del tesoro”.( pg. 19)
Storie che, come grani di un rosario, l’autrice ci regala per far continuar la rotazione di questo pianeta che gira…gira….e gira….ma lentamente.