R. & P.
Il buongiorno si vede dal mattino, recita un antico detto.
Che questa che oramai volge al termine non sarebbe stata ricordata come una legislatura “partecipata” lo avevamo compreso già dalla lettura della relazione di inizio mandato del 2017, sottoscritta dal sindaco e inviata anche al Prefetto, nella quale i consiglieri dei gruppi di opposizione (che rappresentavano 2.835 elettori bovalinesi su un totale di 4.864 votanti) erano stati incredibilmente cancellati!
Ma era solo il primo di una lunga serie di sgarbi istituzionali, che ci hanno portato anche a dover abbandonare il Consiglio comunale in segno di protesta.
L’ultimo in ordine di tempo lo abbiamo registrato in occasione della recente Festa della Repubblica del 2 giugno scorso, in una manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale e che ha registrato la presenza, tra gli invitati, anche del presidente di Agave nella qualità di “speaker ufficiale” e di una delle due garanti comunali, ma non dei consiglieri dei gruppi di opposizione, ancora una volta inspiegabilmente dimenticati e esclusi.
In un momento come questo, in cui il nostro Paese sta faticosamente uscendo dalla più grave crisi economica, oltre che sanitaria, arrivata dal dopoguerra ad oggi, la condivisione trasversale della celebrazione della Festa della Repubblica tra tutte le diverse forze politiche presenti nel Consiglio comunale, sarebbe stata decisamente opportuna non solo per l’aspetto altamente simbolico della manifestazione, ma anche per dare quel segnale forte di rispetto dei principi di democrazia e di unità.
E invece nulla, neanche questa volta!
Abbiamo tentato più volte di far notare al primo cittadino che chi vince le elezioni non è il “monarca” di Bovalino e non “regna” insieme alla sua squadra, ma che in un Paese libero sono i principi di garanzia democratica che devono regolare i sistemi di governo.
E uno dei capisaldi di un ordinamento democratico è proprio il rispetto delle minoranze.
Non ci può essere vera democrazia se la maggioranza cerca di imporre il silenzio alle opposizioni o tenta addirittura di escluderle.
E’ appena il caso di ricordare che ad oggi, nonostante l’intervento della Prefettura, ai gruppi di opposizione non è stata ancora assegnata una stanza all’interno della casa comunale, dove poter ricevere i cittadini-elettori.
Il sindaco di Bovalino ha, evidentemente, una sua personale interpretazione dell’amministrazione pubblica, gestendo tutto come se fosse una sua azienda personale, escludendo ed includendo a piacimento, di volta in volta, chi ritiene più “meritevole” di attenzione.
Eppure dagli scranni della maggioranza sentiamo spesso fare sfoggio di sostantivi quali “partecipazione” e “condivisione”, che puntualmente non trovano riscontro nella realtà delle azioni successivamente poste in essere.
Nei mesi scorsi, precisamente ad agosto e dicembre 2020, abbiamo presentato due interrogazioni consiliari, ad oggi ancora prive di riscontro, malgrado il regolamento preveda una risposta entro 30 giorni dalla presentazione.
La prima su una strada comunale, Via Sarullina, oramai al limite della praticabilità, con evidenti problemi di sicurezza.
Detta strada è stata completamente dimenticata dall’Amministrazione comunale, malgrado gli ingenti finanziamenti pervenuti in questi ultimi quattro anni per la messa in sicurezza del territorio, quasi a voler “punire” i cittadini residenti, che più volte hanno avuto l’ardire di reclamare i loro diritti, sin dall’insediamento di questa Amministrazione comunale.
Stessa sorte per una traversa di Via Dromo, che da anni attende una soluzione definitiva dopo essere stata devastata da una delle ultime alluvioni.
Avremmo avuto il piacere di poter chiedere conto di questa strana “programmazione” dei lavori di bitumazione, dell’asfalto passato sopra ai rifiuti e alle erbacce, della segnaletica orizzontale “bizzarra” che ha animato la discussione tra i cittadini, degli interventi effettuati per l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti che hanno invece creato delle nuove, dei lavori iniziati e non conclusi, di quelli ancora da iniziare.
Gran parte dei cittadini chiedono conto di questi importanti fondi spesi male, che avrebbero davvero potuto cambiare il volto del paese.
Così come avremmo voluto avere chiarimenti sulla seconda interrogazione, relativa ad un presunto debito fuori bilancio di circa 300 mila euro, relativo al pagamento della tariffa di conferimento in discarica dei rifiuti per l’anno 2018, proprio dopo la dichiarazione di dissesto, rispetto alla quale abbiamo ricevuto, solo dopo una nostra specifica richiesta avendone appreso per caso dell’esistenza, una imbarazzante nota dell’allora revisore dei conti del Comune di Bovalino, rimasta per mesi chiusa dentro un cassetto.
Abbiamo allora sollecitato la risposta e la discussione, ma ci è stato fatto notare che non è possibile inserire le due interrogazioni all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale poiché il Regolamento non consente di trattarle quando ci sono in discussione punti relativi al Bilancio.
Si tratta, guarda caso, dello stesso Regolamento palesemente violato e calpestato proprio dall’Amministrazione comunale, che non solo non ha risposto nei termini previsti dallo stesso alle suddette interrogazioni (per una di esse, tra qualche giorno, festeggeremo il primo anno dalla presentazione), ma non ha voluto discuterle in nessuno dei precedenti Consigli comunali, nei quali non erano presenti punti inerenti al Bilancio.
E pensare che ogni volta che la discussione si sposta sui social, dalla maggioranza arriva l’invito alla discussione in Consiglio comunale!