GIOIOSA IONICA – Prove tecniche d’intesa. Il gruppo politico che fa capo agli ex consiglieri comunali di maggioranza e promotori della mozione di sfiducia a Mario Mazza (ex Avanti Gioiosa) e quello che invece si riconosce nelle posizioni dell’ingegner Domenico Loccisano (sindaco di Gioiosa Ionica dal 1999 al 2004) stanno tenendo, in questi giorni, diversi incontri bilaterali, al fine di trovare un’intesa per mettere su una lista civica unitaria su una base programmatica comune e condivisa. I punti di contatto non mancano, ma da quanto siamo riusciti ad apprendere, esisterebbero ancora delle diversità di vedute. Da un lato, gli ex Avantini propendono per un percorso diviso in tre stadi (analisi delle priorità, progettualità e individuazione degli strumenti idonei a soddisfare le esigenze dell’elettorato), indicando nell’ex assessore comunale Elio Napoli il loro candidato sindaco; dall’altro, Loccisano e i suoi, portano avanti il progetto di Comune virtuoso, illustrato dal candidato sindaco in pectore Domenico Loccisano ai cittadini in un recente incontro pubblico. E se su queste differenze nessuno dei due, al momento, sembra disposto a fare un passo indietro, ciò che li accomuna è la volontà di presentare alle elezioni comunali che potrebbero tenersi il prossimo febbraio una lista civica (quindi apartitica) comune e basata sui valori di trasparenza e legalità nell’agire amministrativo. Attualmente, come detto, non si registrano grossi passi in avanti, ma nemmeno all’indietro. La trattativa, infatti, fatta di incontri a cadenza pressoché quotidiana, si gioca sul filo delle sfumature, delle sottigliezze, con Napoli e i suoi che provano a scindere quello che a loro avviso c’è da salvare della recente esperienza amministrativa (al netto, ovviamente, della litigiosità interna specie nelle decisioni inerenti i lavori pubblici), mentre l’idea di Loccisano e soci sembra improntata a una più decisa discontinuità col recente passato amministrativo. Già domani le due delegazioni potrebbero rincontrarsi per continuare a discutere. L’obiettivo, come detto, è sempre quello di fare una lista civica comune ma se le differenze dovessero essere insufficienti a colmare le attuali distanze, il piano “B”, potrebbe prevedere la composizione di due liste civiche distinte con altrettanti candidati sindaci. Due aggregazioni che, dopo le elezioni, potrebbero “non farsi male” in Consiglio. Ma si tratterebbe di una extrema ratio che tra l’altro rischierebbe di non essere gradita all’elettorato. Ecco perché la trattativa va avanti.
GIANLUCA ALBANESE