GIOIOSA IONICA – Al momento nessuna novità ufficiale riguardo l’accordo tra amministratori comunali e commissari prefettizi della vallata del Torbido in ordine al protocollo d’intesa da sottoscrivere per la realizzazione del nuovo depuratore consortile. Come si ricorderà, la settimana scorsa, davanti al prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli e ai tecnici coinvolti nello studio di fattibilità, si raggiunse un’intesa di massima riguardo il luogo che dovrebbe ospitare l’impianto, ovvero l’area al confine tra i comuni di Gioiosa Jonica e soprattutto Gioiosa Marina, a ridosso dello svincolo della superstrada Jonio Tirreno (il primo venendo dalla strada statale 106). Ebbene, proprio i commissari prefettizi dei due comuni chiesero qualche giorno di tempo per compiere ulteriori accertamenti di carattere ambientale ed urbanistico sul sito, non ultima la presenza di fabbricati nelle immediate vicinanze dell’area. Ad una settimana di distanza, però, tutto tace, e questo non depone a favore della realizzazione dell’opera per la quale, tra l’altro, rimarrebbe una parte residuale dei finanziamenti europei per la depurazione, dato che il grosso della spesa verrà assorbito dall’adeguamento agli standard qualitativi vigenti nell’impianto consortile di Siderno. Insomma, restano poco tempo e pochi soldi. Tra l’altro, proprio ieri, abbiamo dato la notizia della richiesta d’incontro che i leader di Pd e Rifondazione Comunista di Gioiosa Jonica, Riccardo Modafferi e Salvatore Fuda hanno rivolto al commissario prefettizio del loro paese per avere lumi proprio sulla questione del depuratore. I due segretari, al momento, non sono stati ancora convocati. Sta di fatto che i tempi di adesione al protocollo d’intesa da parte del Comune di Gioiosa Jonica, prossimo a entrare nel vivo della campagna elettorale con frequenti incontri tra le forze politiche cittadine per la scelta dei candidati sindaci e consiglieri, sembrano allungarsi più del dovuto, specie secondo chi suppone che un commissario prefettizio dal mandato assai breve come il viceprefetto Di Dio Datola potrebbe strettamente limitarsi all’ordinaria amministrazione senza prendere decisioni che avranno delle conseguenze, nel bene e nel male, per gli abitanti di tutta la vallata del Torbido per gli anni a venire. Per ora appare tutto fermo. Una stasi che però potrebbe voler dire molto.
GIANLUCA ALBANESE