DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DEL CENTRO DON MILANI DI GIOIOSA JONICA:
GIOIOSA JONICA-Un legame duraturo e che si ripete quello fra l’Arcadia University della Pennsylvania e il Centro Don Milani di Gioiosa Ionica.
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Il connubio sorto tre anni fa con un protocollo d’intesa e sottoscritto ieri, presso la sala consiliare del Comune di Gioiosa Ionica, in presenza del sindaco Salvatore Fuda, del presidente dell’Associazione Francesco Rigitano, della Responsabile Tina Rocchio e del docente Alberto Corbino, vuole abbattere quella barriera e quella concezione di ragionare e definire per stereotipi.
Un modello convenzionale che paralizza la cultura, il progresso, la crescita e che si fonda su opinioni precostituite e generalizzate. Il titolo del corso del Professore Corbino “Economia del crimine organizzato e dell’innovazione sociale” che ogni anno porta in Italia gruppi cospicui di studenti statunitensi, ha come obiettivo quello di studiare e conoscere le mafie in tutti i suoi aspetti più brutali. E in tale senso l’esperienza vissuta con l’ Associazione Don Milani e il suo progetto in collaborazione con LIBERA (associazione nazionale contro le mafie) diventa uno strumento utile ed efficace per il percorso formativo ed individuale di tali studenti.
Tina Rocchio, la responsabile in Italia del percorso, coordina il programma didattico puntando sullo sviluppo sociale, responsabile e sostenibile. Uno sviluppo che può avvenire tramite la conoscenza e l’identificazione delle nostre esigenze sul territorio a cui apparteniamo. “Cooperando con il sud d’Italia riscontro- afferma La Rocchio- il concetto di ‘miopia’ di sviluppo definendolo un male sociale, frutto dello stile di vita moderno. Il miope è colui che, invece di guardare quello che succede intorno a lui, preferisce mantenere lo sguardo su se stesso. Diventa un circolo vizioso-aggiunge La Rocchio- che impoverisce e distrugge ogni forma di vitalità sociale, culturale e personale. IL nostro è un percorso sperimentale in campo basato sulla scoperta, sulla conoscenza, sullo studio e sul mettere in pratica ciò che si è conosciuto e vissuto”.
Un ‘imparare facendo’ che arricchisce il singolo e la collettività poiché mira alla costruzione sociale. “Il professore Alberto Corbino si sofferma sul concetto di illegalità “Potrebbe sembrare paradossale ma gli studenti americani hanno difficoltà a capire il termine ‘illegal’, poiché nel loro lessico non esiste, come disconoscono anche la parola abusivismo, la concezione di appalti truccati o voti di scambio. Un mondo sconosciuto che qui hanno modo di scoprire, conoscere e meditare. Tra i risultati raggiunti- puntualizza il professore- i più importanti sono quelli della scoperta e della consapevolezza. Hanno la possibilità di scoprire le potenzialità di un territorio, come quello calabrese e capiscono il perché esse vengono inespresse. Lo scopo del percorso è quello di far conoscere gli aspetti peculiari del luogo in esame valorizzando quel sud d’Italia capace di esprimere valori positivi oltre che una vicinanza e un interesse verso l’economia sana e pulita abbattendo ogni forma di stereotipo”.
Gli studenti americani tra poco saranno nostri ospiti e il Don Milani con il suo vissuto e le sue esperienze sarà un validissimo accompagnatore nel corso del loro viaggio di scoperta e di studio.