SIDERNO – Dove eravamo rimasti? Ma sì, a quel 6 dicembre, un giovedì che sembrava risolutivo dell’annosa questione della depurazione nei comuni della vallata del Torbido. I sindaci dei comuni interessati, infatti, insieme ai commissari prefettizi di Marina di Gioiosa e Gioiosa Jonica, tornavano felici e contenti dalla prefettura di Reggio Calabria, laddove Sua Eccellenza Vittorio Piscitelli li aveva convocati per metterli d’accordo sul sito nel quale realizzare un mega depuratore consortile, al quale collettare gli impianti fognari di tutti i paesi (dismettendo, dunque, i singoli depuratori presenti in ogni comune, evidentemente non più a norma) e consentendo, nel contempo, di abbassare le tariffe del servizio che i cittadini devono pagare. Sindaci, commissari e prefetto di Reggio Calabria, insieme ai tecnici presenti all’incontro, trovarono un’intesa di massima sul sito tra Gioiosa Jonica e Marina di Gioiosa Jonica, nei pressi dello svincolo della Strada di Grande Comunicazione “Jonio-Tirreno”. Certo, i commissari prefettizi delle due Gioiosa chiesero altre 24-48 ore di tempo per compiere ulteriori approfondimenti di natura urbanistica e ambientale per poi, una volta trovata la quadra, avviare quel giro di consultazioni telefoniche tra amministratori e prefettura, tale da preludere alla stesura di un protocollo d’intesa e soprattutto di un progetto da presentare alla Regione Calabria, destinataria, in toto, di ducecento milioni di fondi Fas che il Cipe ha deliberato per risolvere il problema della depurazione delle acque reflue in Calabria, attraverso due tipi d’intervento: adeguamento degli impianti esistenti e attualmente non a norma (come quello di Siderno, per il quale il commissario straordinario Luca Rotondi ha presentato, nei giorni scorsi alla Regione tutta la documentazione necessaria) oppure realizzazione di nuovi impianti (come quello che s’intende fare tra Gioiosa e Gioiosa Marina). Dunque, dalle 24-48 ore chieste lo scorso 6 dicembre dai commissari dei due centri più popolosi della vallata del Torbido, sono trascorsi 12 giorni in cui non si è fatto praticamente nulla, e questo sta provocando una certa irritazione alla Regione Calabria, specie nei dipartimenti che dovrebbero essere destinatari della documentazione necessaria ad avviare concretamente l’iter dell’opera. Vale la pena, dunque, di ripercorrere le tappe fondamentali della vicenda.
IL NIET DI GIOIOSA AL PROJECT FINANCING CHE INTENDEVA FARNE UNO NELLA ZONA PIP
Le direttrici in base alle quali la Regione (alla quale è stato affidato il compito di individuare le zone nelle quali investire per risolvere il problema della depurazione e prevenire ulteriori procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea), da queste parti si sono mosse lungo il bacino della fiumara Novito e del torrente Torbido, destinando all’area 22 milioni di euro. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, infatti, aveva previsto un intervento unico per le due zone centrali della Locride attraversate da due corsi d’acqua poco distanti tra loro. A Siderno il depuratore consortile c’era già, e serve, a parte il Comune che lo ospita ed è capofila, anche quelli di Locri, Agnana, Antonimina, Canolo, Gerace e Grotteria. Tranne quest’ultimo comune, tutti gli altri sono prossimi alla fiumara Novito. Rimane il problema dei comuni siti lungo la vallata del Torbido, che hanno i loro depuratori piccoli, vecchi e non sempre funzionanti al meglio. Sicuramente non a norma. Proprio lì, la scorsa estate, due privati mostrano interesse a realizzare, in regime di project financing, un depuratore consortile nel territorio di Gioiosa Jonica, nel quale dovrebbe sorgere, secondo le intenzioni degli amministratori, la zona del Piano Insediamenti Produttivi. Apriti cielo. Cominciano le prime crepe nell’allora maggioranza, con i dissidenti che rimproverano al sindaco poca chiarezza nella gestione della vicenda, e il 23 settembre, di domenica pomeriggio, viene convocato un consiglio comunale aperto in piazza. Il no alla proposta di fare un depuratore consortile a Gioiosa, nell’area Pip è unanime. ll Consiglio, infatti, rifiuta la proposta del nuovo depuratore in regime di project financing, e anche quella del “revamping” (ovvero adeguamento e messa a norma) del depuratore esistente in contrada Micciò, che serve solo la cittadina. Unica via possibile, almeno secondo il civico consesso gioiosano, quella del collettamento al depuratore di Siderno. La delibera consiliare viene inviata allo stesso Comune di Siderno (anche in forma di diffida), al prefetto di Reggio Calabria e al Dipartimento Regionale per le politiche ambientali.
I SUCCESSIVI SVILUPPI
Insomma, la risposta del consiglio comunale di Gioiosa è stata chiara: non vogliamo un depuratore sul nostro territorio. Rimaneva il problema della depurazione delle proprie acque reflue e, probabilmente, il collettamento al depuratore di Siderno non era la soluzione più pratica ed economica. E allora, sia il prefetto che il dipartimento regionale per le politiche ambientali si sono messi di buzzo buono, dicendo agli amministratori locali della vallata del Torbido: mettetevi d’accordo, individuate voi un sito idoneo a ospitare il depuratore e facciamo un progetto unico per i bacini del Novito e del Torbido, in conformità con quanto deliberato dal Cipe, e approvato dal Ministero dell’Ambiente, oltre che pubblicato sul Bur e destinatario di un finanziamento di 22 milioni di euro. Intanto, i giorni trascorrevano, così come le settimane e i mesi. Mancava l’accordo sul sito dove realizzare questo depuratore consortile. La prima ipotesi che spunta è il revamping del depuratore di Grotteria, che aveva il placet del sindaco Leoncini, ma il parere negativo dei tecnici, perchè poco pratica, visto che quell’impianto non aveva le dimensioni per poter trattare le acque reflue di tutti i comuni della vallata del Torbido. Nel frattempo, il dipartimento regionale all’Ambiente scrive qualche lettera ai sindaci e al prefetto, il cui senso è chiaramente riassumibile: fate presto, i soldi ci sono, ma dovete prima mettervi d’accordo nell’individuare un sito idoneo, e poi dovete presentare un progetto. Noi come Regione ci giochiamo le nostre carte, ma voi dovete fare il vostro compito. Il prefetto di Reggio Calabria si mostra sensibile, e convoca nel suo ufficio i sindaci, gli amministratori e i tecnici che nel frattempo avevano condotto lo studio di fattibilità sul sito tra le due Gioiosa.
SIDERNO SI SMARCA
Nel frattempo, però, stante la mancanza di un protocollo d’intesa che metta nero su bianco alla volontà di sindaci e commissari dei comuni della vallata del Torbido di realizzare un depuratore consortile tra Gioiosa e Gioiosa Marina, il commissario straordinario del Comune di Siderno Luca Rotondi, che forse ha fiutato che i ritardi nella formalizzazione di un protocollo da parte dei suoi omologhi della vallata del Torbido possono protrarsi oltre il dovuto, gioca d’anticipo: ottiene lo stralcio dell’intervento sul depuratore di Siderno (che assorbe più della metà dei 22 milioni destinati alla zona) per il suo potenziamento e adeguamento alle norme vigenti e tale da non incorrere più in procedure d’infrazione da parte dell’UE e si muove in autonomia, presentando il progetto e tutti gli incartamenti che sono già giunti alla Regione. Il tutto andrà a beneficio di SIderno e dei comuni attualmente collettati al suo depuratore consortile.
IL NODO IRRISOLTO
Resta da sistemare la depurazione delle acque reflue dei paesi nella vallata del Torbido, fermi, ad oggi, a quell’intesa verbale raggiunta lo scorso 6 dicembre davanti al prefetto e mai formalizzata in un protocollo d’intesa. Dalla Regione Calabria fanno sapere che «Servono progetti, non chiacchiere, perché tutti questi ritardi complicano parecchio l’iter di realizzazione dell’opera». I tempi ancora ci sono, ma si tratta di arrivare alla fatidica scadenza del 30 di giugno con un progetto bell’e fatto e che metta tutti d’accordo, perché la Regione Calabria, dal canto suo, ha fatto sapere (e lo ribadirà nel corso di una conferenza stampa programmata per dopodomani) che crede nella soluzione dei problemi della depurazione, ma gli amministratori locali devono collaborare in maniera fattiva e non limitarsi a dire che non vogliono nuovi depuratori nel loro paese. «Sappiano – ci dice un alto dirigente del dipartimento Ambiente – che le porte sono spalancate, ma bisogna fare in fretta e rompere gli indugi, senza frapporre ostacoli di alcuna natura, men che meno che politica, visto che l’unica vera scelta politica che nella fattispecie conta è quella del Cipe che ha deliberato quei fondi Fas per la depurazione, indicando la strada in maniera chiara. Noi abbiamo sempre agito in modo elastico, senza imporre nulla, ma bisogna che i sindaci ci diano una mano, se vogliono il mare e i corsi d’acqua puliti e far pagare tariffe più basse ai loro concittadini».
LE RISORSE ECONOMICHE
Intanto, un disagio provocato dai ritardi nel protocollo d’intesa e nella progettazione riguardanti il depuratore consortile della vallata del Torbido c’è già. Lo stralcio del progetto presentato dal Comune di Siderno alla Regione e che ha attirato su di sé più della metà dei fondi disponibili, determina una conseguenza chiara. Per poter finanziare il megadepuratore della vallata del Torbido (previo protocollo d’intesa e progetto ad hoc, naturalmente) si dovrà sottoporre al Cipe la valutazione delle economie di spesa per i soldi non impiegati per il depuratore di Siderno che, attualmente, è l’unico che esiste materialmente e per il quale è stato predisposto un progetto che, con queste premesse, verrà finanziato. Il depuratore consortile tra le due Gioiosa, invece, esiste, ad oggi, solo nella mente dei sindaci e dei commissari dei comuni interessati che hanno preso un impegno col prefetto di Reggio Calabria sulla scorta di uno studio di fattibilità condotto dai tecnici coinvolti. Ma serve un progetto anche per questo, ovvero per avere quello che resta dai soldi inizialmente previsti per un intervento unico sui bacini del Novito e del Torbido e che ora come ora finanzia solo quello del Novito. Ma è sicuro che il Cipe darà i fondi residui in assenza di un progetto, ad oggi, riguardante il depuratore consortile tra le due Gioiosa? Dalla Regione fanno sapere che «Siamo nelle mani del Cipe». E se si perde quest’opportunità sarà davvero molto difficile che se ne presenti un’altra, visto che i finanziamenti coi fondi Fas non sono a pioggia e soprattutto non sono eterni. Allora, il rischio concreto è che, come si dice da queste parti…”Passa u Santu e passa ‘a festa”. Sarà ancora il caso – ci sia perdonata la battuta – di rimestare nel Torbido?
GIANLUCA ALBANESE