R. & P.
A Platì alle falde dell’Aspromonte si è tenuta la cerimonia in onore delle forze armate la festa dell’Unità d’Italia nella ricorrenza del 100º anniversario della traslazione della salma del milite ignoto, argomento trattato dei bambini e dall’insegnante dell’Istituto Comprensivo della cittadina aspromontana.
Un evento fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosario Sergi e dal presidente consiglio comunale Paolo Ferrara.
Presente, assieme all’esecutivo e ai consiglieri comunali, impeccabile lo schieramento di tutti i carabinieri della stazione guidata da 13 anni dal maresciallo Luigi Di Gioia che ha scandito i comandi previsti dal cerimoniale con l’alzabandiera, l’Inno Nazionale, la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai caduti, seguita dalla lettura del messaggio del Presidente della repubblica, di tutti i nomi dei militi periti nella prima e seconda guerra mondiale.
Una cerimonia sobria ma ricca di contenuti e significati che ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’associazioni combattentistiche e d’arma, così come segue.
Erano presenti il vice presidente regionale dell’Associazione nazionale bersaglieri Prof. Magg. Giustino Calabro di Villa San Giovanni il cavaliere Saro Bellè; inoltre il presidente dell’Associazione Nastro Verde Cap. Cosimo Sframeli, la presidente dell’Associazione Marinai d’Italia gruppo di Reggio Calabria MOVM Tommaso Gullì STV Sabrina Martorano con i marinai rappresentanti di Ferruzzano Vincenzo Curulli e Amato Francesco; l’Associazione volontari e reduci di guerra Cosimo Pelle insieme al segretario ANVG Massimiliano Seriolo.
A dare un forte segno di sodalizio nella legalità ha contribuito la presenza di altre Autorità istituzionali dei Comuni limitrofi, come Antonimina da cui è giunto il vicesindaco Antonio Romano.
Il discorso di Padre Santino parroco della Diocesi di Platí ha aggiunto contenuti cristiani nel momento culminante dell’assemblea, per il ricordo dei caduti e la benedizione sia al monumento antistante la Stazione dei Carabinieri sia alla corona d’alloro depositata dai giovanissimi studenti.
Questi ultimi hanno prestato voce e interpretazione alla declamazione di poesie a tema, facendo tremare le vene ai polsi dei Militari e delle Autorità, oltre che di tutti i presenti.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica.