(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Una seconda conferenza stampa ha succeduto quella relativa la presentazione della manifestazione culturale “Giugno Locrese”: l’oggetto di quest’ultima, ha riguardato la conclusione del procedimento amministrativo relativo la rideterminazione organica del Comune di Locri, atto necessario e obbligato dopo il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per snellire l’apparato burocratico comunale risanando le casse ma soprattutto per scongiurare il rischio dissesto.
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Dopo il via libera dell’Inps che ha evidenziato quanto l’iter avviato dall’Ente sia avvenuto nel pieno rispetto della legge, dando l’ok all’attuazione della procedura avviata, il 4 luglio scorso anche il Ministero dell’Interno, nello specifico la Commissione per la Stabilità finanziaria degli enti locali, ha comunicato con una nota con protocollo 15700, che nella seduta del 2 luglio, ha approvato la deliberazione di G.C. n° 7 del 23 gennaio 2014 recante “Rideterminazione dotazione organica”, modificata ed integrata con deliberazione di G.C. n°65 del 24 giugno scorso, recante “Rettifica ed integrazione deliberazione G.M. n° 25/2014 Rideterminazione dotazione organica”.
Un importante risultato raggiunto, a detta del sindaco Calabrese, con una nuova pianta organica di 96 posti e di conseguenza con una notevole riduzione (dai 125 iniziali), nei prossimi due anni. Un lungo lavoro iniziato dopo la revoca del provvedimento commissariale del viceprefetto Crea che, disponeva la mobilità di ben venti lavoratori e l’applicazione del D.Lgs. n° 101/2013, convertito nella legge n° 125 del 30 ottobre 2013, “razionalizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni sui prepensionamenti del personale eccedente” <<Oggi si conclude- ha premesso il primo cittadino- una prima parte di un iter burocratico sul personale dell’Ente iniziato diversi mesi fa. Noi ci siamo opposti a quella scelta, contestando questa procedura, così come detto in campagna elettorale. Quindi, abbiamo sviluppato un nostro percorso, e seguendo le indicazioni del Ministero, grazie al lavoro dell’assessore al Bilancio e al Personale Raffaele Sainato e del segretario generale Domenico Scuglia, abbiamo rivisto la dotazione organica attraverso una nuova possibilità, tutelando i loro interessi. La rivoluzione già partita l’anno scorso è ancora in corso e andremo avanti con le riforme e con il progresso, grazie all’impegno messo in atto da un’Amministrazione giovane e volitiva. Lavoriamo per il bene di Locri e di tutti i nostri cittadini>>.
Dal mese di settembre dunque, 14 dipendenti potranno andare in pensione e come assicurato dal vicesindaco e assessore Sainato, beneficeranno della legge anti-Fornero, senza alcuna penalizzazione di carattere economico. Quei dipendenti invece, che non rientrano nella cosìddetta “finestra” del 1° settembre del corrente anno, saranno messi in disponibilità (15 per l’esattezza), percependo uno stipendio pari all’80% e saranno accompagnati alla messa a riposo. Complessivamente quindi, saranno ventinove i dipendenti che entro il 2016 andranno in pensione <<Il nostro- ha detto Sainto- è stato un percorso obbligato, ci siamo resi conto subito che, dovevamo incidere sul piano del personale. Il Comune poteva avere 105 dipendenti, però a conti fatti, le problematicità economiche ci hanno portato a rideterminarla nel limite di 96. Questo è il primo atto per l’approvazione del Piano di riequilibrio, che è decennale nell’attuazione, ma che, per come stiamo lavorando, cercheremo di poterlo completare con qualche anno di anticipo. Stiamo lavorando con la massima trasparenza rispettando le regole, per far uscire la nostra Città dal baratro creatosi da chi aveva operato in maniera poco seria, concentrandosi su tutti i punti illustrati in campagna elettorale. Il nostro impegno è sotto gli occhi di tutti. Ora la cittadina locrese può guardare ad un futuro migliore>>.
Anche il segretario generale Scuglia che, ha dato un considerevole supporto per la riuscita dell’esito, non ha negato le difficoltà incontrate, ricordando quanto riportato a pagina 66 della famosa “relazione Cervellini” in cui veniva chiesto un impegno da parte dell’Amministrazione riguardo ai dipendenti <<E la scelta fatta da questa Amministrazione- ha concluso- è stata sicuramente obbligata. Sono soddisfatto di aver lavorato a questo progetto e nell’aver dato il mio contributo e supporto alla sua realizzazione. Alla fine, la verità trionfa sempre per tutelare l’interesse dei dipendenti e per questo motivo credo di non aver danneggiato nessuno di loro>>.
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