Domani 9 luglio, a Cosenza, si terrà una pubblica audizione con i funzionari del Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, nell’ambito della richiesta di riconoscimento del marchio europeo I.G.P. “Olio di Calabria”.
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In queste ore numerosi agricoltori e produttori di Marina di Gioiosa Ionica si sono rivolti al sindaco, Domenico Vestito, affinché si faccia portavoce della forte preoccupazione rispetto alla bozza di disciplinare che è stata presentata al Ministero. Si tratta di un atto, approvato anche dalla Regione Calabria, che, se dovesse trovare avallo e applicazione così come è stato formulato, non consentirebbe agli olivicoltori reggini di potere ottenere l’importante marchio di qualità. Un intero territorio, nel quale viene prodotto un olio di altissima qualità, verrebbe praticamente dimenticato e lasciato inesorabilmente indietro.
Il primo cittadino di Marina di Gioiosa Ionica esprime, anzitutto, forti perplessità per il tardivo invito a partecipare alla riunione cosentina. Nel merito, poi, ha dichiarato: “Ritengo assolutamente doveroso schierarmi a fianco dei coltivatori e produttori di olio del mio territorio. Bene ha fatto, in questo senso, l’assessore provinciale all’agricoltura, Gaetano Rao, a far sentire la voce della nostra provincia, rispetto ad un percorso che, ancora una volta, avvantaggia alcuni territori della Regione, a scapito di altri. Prevedere nel disciplinare che il marchio sia riservato all’olio extra vergine d’oliva, ottenuto da olive della varietà Carolea, presenti in misura non inferiore al 70%, significa non conoscere, minimamente, la realtà olivicola calabrese, in cui tale cultivar è presente in alcune aree olivicole della Regione. In tutte le altre realtà, la presenza di Carolea non raggiunge neppure lontanamente tali proporzioni. Ferma restando, ovviamente, la rigidità sui parametri qualitativi, una possibile ed auspicabile soluzione potrebbe essere quella di prevedere un elenco di varietà autoctone calabresi, da cui poter produrre olio a marchio IGP, sia come monovarietale e sia come blend, senza nessun vincolo di percentuali prefissate, ma piuttosto collegate all’elemento “Tradizione” e “Tipicità” dello specifico comprensorio di produzione. Su questa e su altre proposte nei prossimi giorni, scriverò al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestale e, per conoscenza, al ministro Lanzetta e ho già avuto un colloquio telefonico con Giorgio Imperitura, presidente dell’Assemblea dei sindaci della Locride, il quale ha compreso la delicatezza della questione e si è impegnato a convocare, in tempi rapidi, un’Assemblea dei Comuni per affrontare il tema”.