di Gianluca Albanese
SIDERNO – La rescissione o la risoluzione in danno del contratto in essere tra il Comune di Siderno e la Locride Ambiente SpA e la legittimazione del temporaneo affidamento dei servizi di gestione integrata dei rifiuti alla Muraca, con l’adozione dei necessari atti amministrativi.
È quanto chiede, con una lettera indirizzata alla Prefettura, alla Procura della Repubblica e all’Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria e, per conoscenza, ai sindaci dei Comuni di Siderno, Grotteria, Bovalino, Monasterace e San Luca, il coordinatore provinciale del sindacato Slai Cobas Nazzareno Piperno.
Dopo aver ricostruito l’attuale situazione del cantiere di Siderno, che vede gli operai della società mista in ferie forzate per l’impossibilità della società di assicurare il servizio (che è stato affidato fino al 18 dicembre alla Muraca) Piperno descrive Locride Ambiente come una “società in evidente quanto probabilmente irreversibile – ha scritto nella lettera – situazione di difficoltà con problematiche che vanno dall’assenza del Durc, alla strutturale incapacità di pagare i propri dipendenti, per arrivare al mancato pagamento dei premi assicurativi dei mezzi aziendali che, per di più, sono privi di carburante. Ebbene – prosegue Piperno – se queste sono le premesse, ci si trova di fronte a una società in evidente stato di decozione, le cui problematiche aziendali sono tutt’altro che temporanee, ma sono ormai strutturali”.
Lo stesso affidamento del servizio alla Muraca fino al 18 dicembre, pur “animato – è scritto – dalla legittima quanto doverosa intenzione di garantire lo svolgimento del servizio nei confronti della collettività, è destinato a ritorcersi inevitabilmente a danno dei lavoratori ancora purtroppo dipendenti della Locride Ambiente”.
Già, perché Piperno rincara la dose nel momento in cui ricorda che la Muraca sarà pagata dal Comune “con le risorse economiche che prima erano destinate alla Locride Ambiente” che “nulla maturerà a titolo di canoni” e se “non riusciva a pagare i lavoratori allorquando maturava mensilmente i vari canoni per lo svolgimento del servizio figuriamoci cosa succederà tra poco quando, per come si sta tragicamente configurando, nulla maturerà più” non potendo nemmeno più ricorrere all’intervento sostitutivo “proprio perché – è scritto nella lettera – verrà meno il presupposto fondamentale per il funzionamento di tale istituto” ovvero “l’esistenza di un debito della stazione appaltante nei confronti dell’appaltatore”.
E se l’esasperazione dei lavoratori, per bocca dello stesso Piperno “è destinata ad acuirsi” non manca un riferimento ai recenti accordi sottoscritti con la Prefettura, Locride Ambiente e i Comuni interessati, con relativa sottoscrizione di “un verbale d’impegno in cui – prosegue la lettera della Slai Cobas – gli unici impegni a essere rispettati sono stati quelli assunti dai lavoratori che hanno immediatamente cessato la protesta, mentre la società non ha rispettato uno degli impegni presi, salvo poi prendere esempio dalle iniziative sindacali e attivare presso i vari Comuni gli interventi sostitutivi per il pagamento delle retribuzioni degli impiegati amministrativi e, addirittura dei compensi dello stesso amministratore. Ma, chiediamo nuovamente, le stazioni appaltanti non erano, per come ci è stato più volte opposto, obbligate solo nei confronti del personale che risultava addetto a quel cantiere?”.
Fin qui la lettera di Piperno della Slai Cobas. La raccolta dei rifiuti, intanto, procede con le difficoltà tipiche di ogni nuovo inizio: se le principali arterie del centro appaiono pulite e ordinate, infatti, basta spostarsi un po’ verso l’interno per raccogliere le lamentele inerenti i mancati ritiri, anche di più giorni. Tutto ciò nonostante gli amministratori comunali si stiano adoperando per supportare gli addetti nell’individuazione delle vie in cui vengono esposti i mastelli.