LOCRI – Eccoli i due destini – politicamente parlando, s’intende – che si uniscono. Pino Sansotta e Piero Leone fino a un mesetto fa non si conoscevano neanche. Oggi danno vita a un movimento che sta costituendo una lista in grado di competere alle prossime elezioni comunali. L’annuncio ufficiale del connubio tra i due, che era nell’aria da tempo e che Lente Locale ha anticipato già martedì sera, è giunto nel corso di una conferenza stampa convocata per la tarda mattinata di oggi. L’artigiano nato e vissuto a Genova fino all’età di diciott’anni e l’ex consigliere e assessore comunale hanno spiegato alla stampa i punti che li hanno convinti a unire le forze per questo nuovo progetto politico: rendere la città vivibile e stare vicini ai cittadini. Cose semplici, insomma, tese a far diventare Locri “un paese normale”.
PINO SANSOTTA
Certo, la consapevolezza del momento difficile, specie sotto il profilo economico c’è, ma come ha spiegato Sansotta nella sua introduzione «Già nell’assemblea costituente de “Il ciliegio” che convocammo lo scorso 25 novembre abbiamo espresso l’esigenza di superare la classe dirigente che ha governato la città negli ultimi vent’anni per ridare la politica in mano alla gente normale, che lavora e che vuole che i servizi (soprattutto quelli sociali) funzionino, che marciapiede e strade siano a posto, che non ci siano gli accumuli d’immondizia accanto ai cassonetti e che si possano coinvolgere in un nuovo progetto politico molti giovani, professionisti e persone che non hanno avuto incarichi di governo cittadino ma vogliono comunque spendersi per il bene della comunità». Fin qui Sansotta, che con la lieve cadenza ligure e una certa foga ha spiegato i concetti base di quello che hanno definito «Un movimento di risveglio civico».
PIERO LEONE
Piero Leone ha completato la presentazione premettendo di essere stato colpito dal manifesto del movimento “Il Ciliegio” di Pino Sansotta (La denominazione del soggetto politico rimarrà uguale anche dopo l’ingresso di Leone) che presenta molte analogie, come avevamo avuto modo di osservare, con l’appello ai locresi rivolto da Leone mercoledì scorso. L’ex consigliere di maggioranza con Macrì e Lombardo ha cercato di conciliare l’essenzialità delle parole di Sansotta con un po’ più di enfasi. «Faremo da spartiacque – ha premesso – tra la vecchia politica fatta da parolai e la nuova che con il contributo dei cittadini dovrà ricucire quel tessuto sociale che da tempo è stato lacerato dai soliti noti venditori di fumo». Nel dettare il suo manifesto ai giornalisti presenti, Leone ha aggiunto che occorre «Riorganizzare la nostra vita sociale per sperare in un futuro migliore per i nostri figli e i nostri nipoti». Quindi ha detto che il movimento nasce «per il vivere insieme e restituire dignità alla nostra millenaria storia di città leader del nostro comprensorio. Noi facciamo affidamento soprattutto ai giovani, figli di questa terra, invitandoli a rialzarsi e a riappropriarsi della loro città, per restituire dignità e credibilità alla politica. Quella politica – ha aggiunto Leone – che deve unire un popolo e farli crescere, organizzare la comunità e farla funzionare, e tutto ciò, finora non sta succedendo. Vivere nel rispetto delle leggi di uno Stato democratico e a far capire con ogni mezzo lecito a chi fino ad oggi ha amministrato la città portandola nel baratro che la sovranità appartiene al popolo. Noi vogliamo far sapere ai nostri concittadini che il nostro movimento è nato e che intende crescere esclusivamente per restituire credibilità alla politica. Pertanto, invitiamo i nostri concittadini che hanno a cuore le sorti della nostra città a unirsi a noi per – ha concluso Leone – portare avanti quel progetto di resurrezione del Pegaso e del Grifone, simbolo della nostra città».
I NODI DA SCIOGLIERE
Nulla di deciso, infine, per quanto attiene al candidato sindaco di una lista che, assicurano i due, conta sull’appoggio di molti professionisti e giovani capaci, e nemmeno riguardo le principali priorità programmatiche, se si esclude un plauso, da tempo espresso, verso l’ internalizzazione dei servizi comunali e il contestuale impiego ottimale della forza lavoro presente nell’Ente.
GIANLUCA ALBANESE