di Gianluca Albanese
SIDERNO – C’è anche l’adeguamento funzionale e normativo dell’ex ospedale di Largo Piana a Gerace tra i 4 siti individuati dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria tra le proposte d’interventi per il potenziamento della rete sanitaria territoriale previsti dalla Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come si ricorderà, giovedì scorso furono illustrate al comitato di rappresentanza della Conferenza dei Sindaci presso l’Asp le linee guida di questa misura che prevede la realizzazione di strutture sanitarie intermedie che andrebbero, una volta realizzare e/o adeguate ad aggiungersi alla rete esistente.
Oggi, dall’elenco delle proposte presentate (redatto in nome e per conto del Commissario Straordinario dell’Asp Gianluigi Scaffidi, il referente Pnrr dell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria Roberto Mittiga) scopriamo che per quella che fino a oggi rappresenta una delle più grandi incompiute della sanità calabrese (mai entrata in funzione) si prevede la realizzazione di un ospedale di comunità, ovvero una struttura destinata al ricovero breve per pazienti che necessitano interventi a bassa intensità clinica con una dotazione prevista di 40 posti letto. Altri ospedali di comunità sono stati proposti negli ex nosocomi di Cittanova e Oppido Mamertina (20 posti a testa) e nell’ex seminario vescovile di Bova (anch’esso da 40 posti letto).
Per quanto riguarda le case delle comunità, ovvero lo strumento attraverso il quale s’intenderà coordinare tutti i servizi offerti (con una particolare attenzione ai malati cronici) e al cui interno opererà un team multidisciplinare, sono quattro i siti proposti nel distretto ionico, cinque in quello tirrenico e nella città di Reggio Calabria, 2 nell’area Grecanica.
Il primo intervento indicato nella Locride riguarda un’altra incompiuta, ovvero il completamento della struttura e la riconversione funzionale dell’ex poliambulatorio di via Martiri di Gerace a Caulonia. Inoltre, si chiede la riconversione funzionale e l’adeguamento normativo dell’ex Saub di Gioiosa Ionica, della struttura in via Matteotti a Locri e dell’Ospizio di Mendicità in via Morisciano a Bovalino, per il quale si pensa a un utilizzo in rapporto di comodato d’uso gratuito con il Comune.
Si propone, infine, l’adeguamento funzionale di 6 Centrali Operative Territoriali (C.O.T.) con funzioni di coordinamento, in ogni distretto, dei servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari: 2 nel distretto Ionico (Saub del Comune di Locri e struttura sanitaria del Comune di Palizzi), 3 nell’area del capoluogo (poliambulatorio ex INAM ed ex centro dell’impiego a Pellaro, oltre alla struttura poliambulatoriale di via Adone a Bagnara) e, per il distretto tirrenico, la struttura poliambulatoriale del Comune di Taurianova.
Dunque, dopo anni di tagli orizzontali, accorpamenti e riduzione di risorse, grazie al Pnrr si torna a investire sulla sanità pubblica in Calabria. Ed è già una buona inversione di tendenza.