R. & P.
Unanime approvazione per i principi e gli obiettivi del progetto Suoni in Aspromonte, sollecitati dalla Convenzione Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO (Parigi, ottobre 2003) che nell’importante seminario di Bova (di sabato 18 dicembre scorso) sono stati affrontate da più parti. Numerose le testimonianze partecipate che hanno reso straordinaria questa occasione di divulgazione e confronto intorno al patrimonio immateriale dell’antica montagna al centro del Mediterraneo.
Pubblico, relatori e istituzioni del territorio sono stati protagonisti e hanno preso l’impegno per il prossimo futuro di lavorare in sinergia per creare ulteriori occasioni di promozione delle bellezze dell’Aspromonte coniugando la valorizzazione del patrimonio culturale, musicale, paesaggistico, identitario, enogastronomico all’ospitalità e alle tematiche legate al rispetto dell’ambiente (AGENDA 2030) e alla tutela del territorio.
Giornata intensa e formativa quella di Bova, aperta dall’intervento di Santo Casile, Sindaco del comune “Bandiera Arancio Touring club” e borgo inserito tra i più Belli d’Italia, arricchita dai preziosi contributi dei ricercatori e consulenti scientifici del “progetto Suoni in Aspromonte”, Antonello Ricci, (Professore Ordinario e Presidente del corso di laurea magistrale in Discipline EtnoAntropologiche, Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo – SARAS “Sapienza” Università di Roma) e Roberta Tucci (antropologa ed etnomusicologa, già responsabile del Servizio per i beni etno-antropologici dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione-MiBAC). Con il loro apporto hanno evidenziando l’importanza di una tradizione essenzialmente immateriale, da recuperare e salvaguardare, attraverso la valorizzazione di eventi appartenenti alla memoria comune.
L’iniziativa a cura di LYRIKS con la direzione artistica di Nino Cannatà e Mimmo Morello, ha visto la collaborazione di numerose associazione del territorio, nell’ottica di una sinergia che punta dritta al raggiungimento di un obiettivo comune, e il Patrocinio dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, del Consiglio Regionale della Calabria e della Sapienza Università di Roma.
L’Aspromonte si conferma terra magica dalle mille sfaccettature, un viaggio millenario che accoglie i popoli, dipinge paesaggi nutriti dalla bellezza dei borghi storici e da scorci naturalistici invidiabili. La musica è l’elemento che unisce le comunità, riconnette con un mondo antico, aiuta a ritrovare l’identità: in un’epoca contraddistinta dalla digitalizzazione gli strumenti arcaici e tradizionali, i giovani suonatori e gli storici maestri, mantengono viva la memoria, accendendo i ricordi e la passione tramandata nel tempo.
I suonatori d’Aspromonte hanno dato vita ad un mondo sonoro multiforme, scandito dalla musica tradizionale legata alla pratica degli antichi saperi e ai gesti dei mestieri tipici dei pastori, dei contadini, dei pescatori, ai riti e alle feste religiose”.
“Questa è la prima fase di un percorso ampio – ha spiegato il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano – attraverso una scrupolosa ricerca l’obiettivo delle Istituzioni a supporto del progetto Suoni in Aspromonte, deve tendere alla costruzione di una memoria complessiva di arte, cultura, tradizioni, strumenti, coniugando molteplici aspetti in un progetto armonico. Una sintesi accurata per un lavoro conclusivo che parta dalla ricerca dei “Suoni”, patrimoni identitari e repertori musicali tipici dell’Aspromonte, accendendo entusiasmo e sentimenti, valorizzando una immagine nobile scandita dal ritmo degli strumenti musicali e dai suoni caratteristici”.