di Emanuela Alvaro
SIDERNO – «Quando si sente la puzza vengono aperte le porte dell’impianto ed è ovvio che tutto il cattivo odore fuoriesce – ha spiegato Bruzzese –, non essendoci un sistema automatico che consente il ricircolo dell’aria all’interno. Ci siamo documentati in Comune e, dopo una serie di richieste verbali rimaste inevase, la Commissione straordinaria ha finalmente ricevuto il comitato. Riunione dopo la quale l’Ente ha diffidato la Regione Calabria, di fatto proprietaria dell’impianto. Diffida che non mi sembra abbia sortito effetti considerevoli. Stallo della situazione che ci ha fatto decidere di depositare la querela il 16 giugno, mettendo in moto l’iter in modo che, chi ha le competenze giuste, possa procedere. Una querela con la quale si espongono i fatti chiedendo l’accertamento di eventuali reati e la punizione del colpevole, con riserva da parte del comitato e di chi avrà titolo per farlo della costituzione di parte civile in un eventuale procedimento penale che dovesse scaturire».
{loadposition articolointerno, rounded}
Questo è ciò che ieri l’avvocato, Vincenzo Bruzzese, scelto dai componenti il comitato stesso, ha esposto nel corso della riunione che si è tenuta al Grand Hotel President, per fare il punto sulla questione che ormai va avanti da tre anni.
Si è optato per la costituzione di un comitato, “Riviera pulita”, decidendo di adire le vie legali con una querela attraverso la quale esporre i fatti di modo che, chi di competenza, possa fare il proprio lavoro e, soprattutto, risolvere definitivamente la questione del cattivo odore che si sprigiona dall’impianto di smaltimento rifiuti sito in Contrada San Leo.
Come comitato si dovrà essere pronti a dimostrare non solo a parole, ma con il supporto di un tecnico cosa stia accadendo.
Maria Francesca Diano, componente del comitato, ricordando il percorso avviato in questi tre anni ha chiesto condivisione di un problema che non è solo di quanti nella zona vicina all’impianto di smaltimento abitano o hanno un’attività commerciale, ma di tutta la comunità, infatti, ormai sempre più spesso capita che l’odore di spazzatura fermentata si senta in buona parte del centro abitato. Nel corso della riunione ad emergere la necessità di essere numerosi nel sostenere quanto si sta mettendo in campo, dopo un primo tentativo tre anni fa che poi ha sortito ben poco.
«Siamo qui per esprimere solidarietà e vicinanza al comitato, sperando che si possano avviare tante altre battaglie comuni. Un modo concreto – ha affermato Teresa Pellegrino, presidente dell’Associazione Cambiamenti – per far comprendere ai sidernesi che la Città va vissuta e protetta, nella consapevolezza dei tanti aspetti positivi che devono essere i primi ad emergere. Siamo qui per far capire che serve dare una mano, ma con i fatti e non solo a parole. Non sappiamo come si fanno le battaglie perché siamo sempre stati abituati a parlare e non agire. La sfida è ovviamente far rendere consapevole della situazione anche il resto della Città, così non saremo, come oggi solo in pochi, ma molti di più ad affrontare questa situazione. Se alla prossima riunione ognuno di noi coinvolgerà altri, le cose piano piano cambieranno».
Una riunione nel corso della quale più di tutto ci si è appellato a ritrovare quel senso di comunità che ormai da tempo latita a Siderno.