di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Un comitato “Riviera Pulita” che si riunisce e comunica di aver presentato una querela per arrivare ai responsabili di quello che è diventato un problema insormontabile, l’odore di spazzatura fermentata proveniente dall’impianto di separazione R.S.U. situato in Contrada San Leo e, dopo poco, la notizia che dei “liberi cittadini” hanno provveduto ad un esposto denuncia per la risoluzione della stessa situazione.
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Mariarosaria Tino unitamente a 178 cittadini abitanti nelle zone in cui il disagio è ormai insopportabile, ha presentato, allegando le firme, questo esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Locri chiedendo di prendere atto della “situazione insostenibile che stanno vivendo, di intervenire stabilendo le eventuali responsabilità, facendo di tutto affinché i cittadini non subiscano questi soprusi da parte di chicchessia e possano avere un’esistenza quantomeno sicura”.
Nell’esposto denuncia si ripercorre ciò che è successo in questi anni in cui la vivibilità per gli abitanti delle zone limitrofe all’impianto di separazione R.S.U. è stata messa a serio rischio “odori nauseabondi e irrespirabili, per lo più a partire dal pomeriggio o dalla prima serata e per tutta la notte, obbligando tutti a stare con porte e finestre sigillate sia in inverno che in estate, causando danni alla salute, sia fisica che mentale”.
Uno stato dei fatti del quale sono stati resi edotti in questi anni e in più occasioni gli amministratori comunali, con lamentele presentate ai Responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune e con diversi contatti con i Commissari Prefettizi che gestiscono l’Ente.
Ma la situazione non ha mai trovato un soluzione che potesse essere, se non definitiva, quanto meno sopportabile.
Nel corpo dell’esposto denuncia si ricordano gli ultimi passaggi fatti, andando a ritroso in questi mesi, l’intervento del N.O.E di Reggio Calabria, la difficoltà nel parlare in Comune con i Commissari straordinari o il responsabile del settore, finalmente gli incontri con gli stessi, i sopralluoghi e la richiesta al Responsabile del Settore Ambiente Regionale che “venissero mandati dei tecnici per stabilire gli eventuali guasti dell’impianto, si sa solo che i tecnici si sono recati sul posto, ma non si conosce né l’entità e neppure se eventualmente c’è stato qualche intervento di riparazione, anche perché i miasmi invece di diminuire sono aumentati e, se in precedenza si limitavano a determinate ore pomeridiane e notturne, oggi riguardano le intere giornate. L’unica cosa di cui siamo certi è un continuo rimpallo di responsabilità”.
Tutte motivazioni che hanno spinto a chiedere l’intervento della Procura della Repubblica per prendere dei seri provvedimenti a tutela della salute e della normale vivibilità dei cittadini.