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Il grido di allarme e dolore che proviene dal portavoce del gruppo di associazioni pro disabili del Centro recupero neurologico di Locri non può lasciare indifferenti.
La fisioterapia per determinate categorie di pazienti è un processo fondamentale, riveste un ruolo di rilevanza assoluta nell’iter di ritrovamento dell’autonomia mentale e fisica o quantomeno nel permettere a chi ne usufruisce di sfruttare al massimo le sue capacità residue.
Ed è proprio alla luce di queste considerazioni che non è accettabile che tale servizio, da mesi, non sia garantito al Centro di recupero locrese.
I diversamente abili, poco conta se lo siano per una condizione momentanea o permanente, devono avere a disposizione tutti gli strumenti esistenti affinché si possano attenuare difficoltà e disagi e affinché vengano fornite adeguate risposte alle diverse esigenze che non sono solo di cura, ma anche di integrazione e gestione della quotidianità.
Sicura della sensibilità del presidente Roberto Occhiuto su certe tematiche, oltre a sottoporgli a stretto giro la problematica vissuta da questi malati e dalle rispettive famiglie, mi farò portavoce verso gli uffici dell’Asp di Reggio Calabria ed in particolare verso il commissario Scaffidi in modo che si individui una risoluzione celere e condivisa e non si lascino i pazienti in balia degli eventi e i loro cari magari costretti a cercare delle strade alternative per lo svolgimento della terapia: strada che tra l’altro, per svariate ragioni, non tutti possono percorrere.
Quindi, a prescindere dai motivi che hanno causato questo grave disservizio, oggi è importante ritornare alla normalità con il ripristino dello stato antecedente e non abbandonare chi già convive con situazioni complicate e deve persino preoccuparsi di ottenere un diritto imprescindibile come, appunto, quello alla salute.
Tilde Minasi – Assessore regionale Politiche Sociali