di Gianluca Albanese
SIDERNO – Nella partita finalizzata a ottenere la riqualificazione ambientale dell’area dell’ex industria chimica Bp sita nella zona industriale di contrada Pantanizzi, il Comune di Siderno va ai tempi supplementari.
Con decreto dirigenziale n° 13979 del 29 dicembre 2021 emanato dal dipartimento “Territorio e Tutela dell’Ambiente – settore 5 ‘Bonifiche e recupero aree degradate’” la Regione Calabria ha disposto il differimento dei termini della convenzione n° 7726 del 4 agosto 2020 al 31/12/2022. Questo significa che ci sarà tempo tutto l’anno in corso per completare le opere più urgenti finalizzate alla bonifica dell’ex industria chimica oggi sotto curatela fallimentare che per molti lustri ha costituito un pericolo costante per la salute dei residenti nelle aree vicine e per l’ambiente.
Un iter lungo, quello relativo alla bonifica dell’area, iniziato durante l’amministrazione Fuda quando venne accolto il grido d’allarme – l’ennesimo – del comitato ecologico Pantanizzi e delle associazioni ambientaliste cittadine, coinvolgendo l’Arpacal che nel 2017 eseguì un sopralluogo constatando una serie di criticità ancora presenti e segnalando la necessità di eseguire lo sfalcio della vegetazione, al fine di evitare incendi, nonché la rimozione dei fusti che determinano quella che reputa una situazione “di estrema pericolosità per la natura delle sostanze” presenti. Ad agosto dello stesso anno, dopo la grande manifestazione popolare intitolata “Siderno ha già dato”, venne quantificato l’ammontare necessario a eseguire i lavori, col Comune di Siderno che dopo aver sfalciato l’area ha presentato un progetto preliminare per il completamento dei lavori per un importo pari a oltre un milione e mezzo di euro.
Un importo considerato fuori budget dalla Regione, disponibile a eseguire gli interventi più urgenti di rimozione dei fusti, chiedendo uno stralcio dell’intervento complessivo. Un intervento stimato dal Comune di Siderno in 495.000 euro, mentre la Regione ne ha ipotizzati 300.000, metà dei quali sono stati realmente impegnati a fine 2018, di cui 75.000 liquidati a fine 2020. Per il prosieguo dei lavori è stata sottoscritta una convenzione a fine 2018 “allo scopo di consentire al Comune di Siderno di dare corso agli interventi di urgenza necessari a mitigare il rischio per la salute pubblica derivante dalla presenza di sostanze pericolose e altamente tossiche, contenute nei bidoni e nelle cisterne sotterrate”.
Il Comune di Siderno, che aveva chiesto per i lavori più urgenti 495.000 euro, ne ha ricevuti 75.000 e ne aspetta altrettanti per realizzare, entro il 2022, almeno quella parte di bonifica considerata prioritaria. Da qui la decisione di chiedere (e ottenere) il rinnovo della convenzione stipulata con la Regione, rinviando il termine a fine 2022.
Resta da capire se ci siano i margini per una rinegoziazione del contributo regionale, perché se è vero che la priorità è proseguire coi lavori ed estirpare alla radice le fonti del principale pericolo per l’ambiente e la salute pubblica, risulta chiara la sproporzione tra la somma chiesta dal Comune per eseguire i lavori più urgenti, quella liquidata e quella ancora da liquidare. E se l’attenzione di comitati civici e associazioni sarà sempre massima nella vigilanza sul completamento dei lavori, tocca alla politica sfruttare i propri canali diplomatici per superare questa emergenza e garantire alle generazioni future un ambiente salubre, in un’area che dista un centinaio di metri dalla spiaggia, frequentatissima da maggio a ottobre.